C’è un aumento dei prezzi di quel che occorre per preparare le tipiche bontà di Carnevale. Che cosa pagherai o hai già pagato di più.
Carnevale esige la preparazione delle bontà tipiche della tradizione, con ogni regione d’Italia che ha le sue usanze a tavola. Lasagne, chiacchiere e frappe o bugie, castagnole, frittelle e chi più ne ha più ne metta. Per preparare tutte queste leccornie e tutti questi manicaretti però servono delle materie prime, degli ingredienti senza i quali non è possibile procedere.
Ed indovina? C’è una costante revisione dei costi di tali materie prime fondamentali per la preparazione delle specialità di Carnevale. Alcune recenti analisi condotte dalla Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI) hanno rivelato che i prezzi di alcune di esse risultano essere in costante aumento. Di mese in mese noi consumatori finiamo con il pagare di più.
Sono uova e latte fresco a risultare in costante aumento, mentre la farina rimane stabile ed il burro ha registrato un leggero calo dopo un periodo di rialzi significativi. Secondo un report aggiornato, il prezzo delle uova ha mostrato un incremento considerevole dall’autunno del 2024, con un picco nei primi mesi del 2025.
Nelle prime due settimane di febbraio, il costo delle uova di tipo L provenienti da allevamenti a terra ha raggiunto i 2,25 euro al chilogrammo, segnando un aumento del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante ciò, i prezzi attuali risultano ancora inferiori del 7,4% rispetto ai livelli del 2023.
Le cause di questo aumento sono da ricondurre in parte alla diffusione dell’influenza aviaria, che ha colpito diversi allevamenti nel Nord Italia, portando alla necessità di abbattere alcune galline ovaiole per contenere il contagio. Questo intervento ha avuto un impatto significativo sulla disponibilità di uova sul mercato, contribuendo così all’aumento dei prezzi.
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Il latte fresco ha conosciuto una crescita dei prezzi che ha raggiunto i 54,91 euro al chilogrammo alla fine del 2024, continuando a mantenere questo valore anche all’inizio del 2025. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’aumento si attesta attorno al 13%, principalmente a causa dell’incremento della domanda internazionale, che ha esercitato una pressione sui prezzi dei formaggi stagionati e, di conseguenza, su quelli del latte.
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Contrariamente all’andamento dei prezzi di uova e latte, la farina di grano tenero si mantiene stabile. Nonostante l’aumento dei costi delle materie prime e le pressioni derivanti dall’energia, il prezzo della farina di tipo 00 è attualmente inferiore del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e del 12,4% rispetto al 2023. Questo scenario offre una boccata d’ossigeno ai produttori di dolci, che possono contare su un costo delle materie prime più contenuto.
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Dopo un periodo di forte crescita, i prezzi del burro hanno iniziato a calare leggermente, attestandosi a 5,33 euro al chilogrammo a febbraio 2025. Questo decremento arriva dopo un aumento medio del 48% registrato in Europa nel 2024 e potrebbe essere attribuito a una diminuzione della produzione a livello comunitario.
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