Da una proposta all’obbligo di legge: l’annuncio dell’introduzione di aggiunte di acido folico nel pane ha fatto discutere per anni gli esperti del settore medico scientifico. Ecco il motivo che ha spinto verso il sì definitivo.
Nel corso degli ultimi decenni le indagini preventive e la diagnostica in generale ha avuto diversi risvolti nella scoperta di patologie gravi e non a carico della nostra salute. Proprio per questa maggiore certezza acquisita grazie al progresso scientifico e tecnologico, sempre più si giunge alla scoperta di malattie congenite nei nascituri. Attraverso esami quasi l’amniocentesi, la villocentesi ed altri strumenti di prevenzione è possibile infatti conoscere con largo anticipo rispetto alla nascita eventuali patologie.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità in riscontro ad un aumento progressivo dei difetti del tubo neurale, tra le quali patologie a livello spinale potenzialmente mortali nei bambini, ha raccomandato un aumento del dosaggio dell’acido folico nelle donne in gravidanza. Queste infatti dovrebbero assumere una quantità pari a quattrocento microgrammi al giorno fino almeno alla dodicesima settimana di gestazione, in modo da prevenire l’insorgenza di problemi alla salute del nascituro. In alcuni casi è raccomandata anche l’assunzione nel periodo precedente alla gravidanza, in caso di pianificazione della stessa, proprio per garantire una protezione maggiore.
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Non sempre però questa raccomandazioni vengono prese alla lettera, in particolare nelle donne molto giovani oppure in quelle che svolgono lavori di particolare rilievo. Una indagine condotta nel Regno Unito ha rilevato che queste categorie di gestanti dimenticano in tutto o in parte l’assunzione quotidiana di vitamine e acido folico, indispensabili nelle cure prenatali. Per questo motivo il Paese ha annunciato l’introduzione dell’obbligo di aggiungere acido folico nella composizione di pane, pasta e prodotti da forno. Lo scopo è quello di evitare oltre duecento difetti alla nascita che si riscontrano nei nascituri. La nota decisamente positiva proviene dai risultati ottenuti nel medio e lungo periodo in oltre ottanta paesi che hanno già adottato questa precauzione.
In essi infatti si è ottenuta una riduzione di oltre il quindici per cento dei difetti del tubo neurale. Maggiore la percentuale negli Stati Uniti, in cui si è arrivati ad oltre il trentacinque per cento di casi in meno, circa milletrecento al giorno senza alcun rilievo di effetti indesiderati. Il dibattito, perpetrato per lunghi anni, ha evidenziato infatti la possibilità di un rischio maggiore di ammalarsi di cancro al colon ed un aumento corrispettivo di carenza di vitamina B12. Tuttavia la prevenzione prenatale è stata rilevata come nettamente preminente sul piatto della bilancia, spingendo verso l’adozione dell’obbligo assunto.
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In Italia l’attenzione delle donne rispetto alle cure prenatali è molto alta. Proprio per questo motivo non si è ritenuto per adesso necessario dare seguito ad una misura simile. Si attesta infatti che oltre il settantacinque per cento delle donne in età fertile assume acido folico nella fase precedente il concepimento. Maggiore è poi la percentuale di quelle che seguono scrupolosamente le indicazioni mediche, attenendosi alle dosi giornaliere di acido folico. Questa consuetudine ha portato a risultati estremamente positivi in ambito di prevenzione dei difetti del tubo neurale nei nascituri.
Con una sensibile riduzione che aumenta progressivamente nel corso del tempo. Trattandosi di una vitamina idrosolubile, essa non ha effetti collaterali perché viene smaltita attraverso le urine. Per questo motivo è sempre bene assumerla anche, come già accennato, quando si pianifica una gravidanza in via preventiva. Ovviamente proseguendo successivamente secondo le indicazioni del proprio specialista. La raccomandazione è infatti quella di consultare sempre il medico di fiducia prima di apportare qualsiasi integrazione alla propria alimentazione abituale, mediante l’introduzione di multivitaminici e simili. Un consulto ed una analisi preliminare vi aiuteranno a comprendere quali carenze hanno bisogno di essere colmate.
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