Un test mostra dei risultati a dir poco inquietanti sulla salubrità di alcune marche di acqua in bottiglia vendute anche in Italia.
Acqua in bottiglia, non ci siamo. Dopo una recente osservazione compiuta su nove marche tra quelle comunemente in vendita in tutti i supermercati, discount e negozi di alimentari d’Italia, è emerso un trend decisamente negativo.
Eppure l’acqua in bottiglia continua ad essere da sempre molto consumata in Italia, con riferimento alle bottiglie di plastica in PET, in particolare. Il nostro Paese è sia tra i principali produttori di acqua in bottiglia, grazie alla presenza di innumerevoli sorgenti naturali sul proprio territorio, che tra i più assidui consumatori in tutto il mondo.
Il test in questione, condotto dalla associazione ambientalista no profit “Agir pour l’environnement”, è avvenuto in Francia. La cosa però non deve lasciarci indifferenti, dal momento che ha riguardato anche alcune marche regolarmente messe in commercio pure nel nostro Paese, come ad esempio Perrier ed Evian.
Purtroppo è emerso un elevato contenuto di microplastiche in ben sette dei nove nome presi in disamina. Il risultato peggiore lo ha dato l’acqua Vittel Kids, con 121 microparticelle di plastica a litro di media.
Acqua in bottiglia, il rischio microplastiche è sempre troppo elevato
Tutte le marche sottoposte a test sono minerali e le altre passate al vaglio del microscopio in laboratorio sono: Badoit, Carrefour, Cristaline, Evian (in due tipi: la bottiglia 100% riciclata da 0,50 cl e la bottiglia da 1 litro), Perrier blu, Vittel (bottiglia da 1 litro e Vittel Kids 0,33 cl) e Volvic.
La Vittel Kids si rivolge specificamente ai bambini, ed il fatto che sia risultata la peggiore in assoluto in questo test lascia pensare. Le microplastiche che più di frequente sono state trovate nell’acqua sono di polipropilene (PP), polietilene (PE), poliuretano (PU) e polietilene tereftalato (PET).
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Per finire, gli esperti ritengono che la migrazione di queste particelle nocive nell’acqua avvenga tramite alterazione provocata dall’esposizione delle bottiglie alle alte temperature. Ed anche dalla prima apertura, con il sigillo del tappo che viene infranto.
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La soluzione più sicura è quella di acquistare acqua in bottiglie di vetro, che sono più facili da smaltire, oppure di cominciare a convertirsi all’acqua di rubinetto, la quale viene filtrata più e più volte per arrivare in uno stato di sicurezza più elevato possibile nelle nostre case.
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