L’accostamento tra acqua di rubinetto e calcoli renali è una convinzione assai diffusa. Che cosa dice la scienza in proposito e quanto c’è di vero.

Acqua di rubinetto e calcoli renali, cosa c'è di vero
Acqua di rubinetto (Ricettasprint.it)

Acqua di rubinetto e calcoli ai reni, ci sono diverse ragioni per cui è nata e si è diffusa la convinzione che l’acqua del rubinetto possa causare la formazione di calcoli renali. Spesso l’acqua corrente è vista come “meno pura” o “meno sicura” rispetto all’acqua in bottiglia.

Questa percezione negativa – che non corrisponde al vero, anzi – può aver contribuito alla diffusione del mito sui calcoli. L’acqua del rubinetto può contenere più minerali rispetto all’acqua in bottiglia, in particolare calcio e magnesio. Ciò ha portato a pensare che un’elevata concentrazione di questi sali potesse favorire la formazione di calcoli.

Negli anni, alcune informazioni imprecise o fuorvianti sulla relazione tra calcoli renali e acqua del rubinetto si sono diffuse, alimentando questo falso mito. Alcuni individui possono essere più predisposti a sviluppare calcoli renali per ragioni legate all’alimentazione, agli stili di vita o a fattori genetici. In questi casi, l’acqua del rubinetto può essere vista ingiustamente come la causa.

E la diffusione del consumo di acqua in bottiglia può essere stata favorita dalla promozione di questa convinzione, che spinge le persone a preferire l’acqua minerale.

Nonostante queste possibili spiegazioni, la comunità scientifica è stata chiara nell’affermare che non esiste alcuna evidenza che colleghi l’acqua del rubinetto alla formazione di calcoli renali. L’accostamento tra l’acqua di rubinetto e i calcoli renali è un falso mito, privo di fondamento, che andrebbe definitivamente sfatato.

Acqua di rubinetto e calcoli renali, la situazione

Acqua di rubinetto e calcoli renali, cosa c'è di vero
Calcoli renali (Ricettasprint.it)

In primo luogo, è importante sfatare il mito secondo cui l’acqua del rubinetto sarebbe dannosa a causa dell’elevata concentrazione di calcio, portando alla formazione di calcoli renali. Questa è in realtà una convinzione completamente falsa, priva di fondamento scientifico.

Come riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, non esiste alcuna evidenza che colleghi il consumo di acqua del rubinetto alla formazione di calcoli renali. Anzi, studi hanno dimostrato che le acque ricche di calcio possono essere addirittura utili nella prevenzione di questa patologia.

Il calcio, una volta nell’intestino tenue, forma legami chimici con l’acido ossalico, impedendone il riassorbimento e diminuendo così il rischio di sviluppare calcoli. Ed anche le acque più mineralizzate non raggiungerebbero mai concentrazioni di calcio tali da diventare dannose o da provocare la formazione di calcoli.

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Piuttosto, l’idratazione è un fattore fondamentale nella prevenzione della calcolosi renale: bere quotidianamente tanta acqua, sia dal rubinetto che in bottiglia, aiuta a diluire le urine e a facilitare l’eliminazione dei sali.

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Come evitare davvero la comparsa di calcoli renali

Oltre all’idratazione, è importante prestare attenzione all’alimentazione, riducendo il consumo di sale e di proteine di origine animale, che possono favorire la formazione dei calcoli. Fattori come lo stile di vita e l’assunzione di determinati farmaci incidono sulla calcolosi, ma la predisposizione genetica rimane il principale elemento di rischio.

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Per finire, le ricerche dimostrano che l’acqua del rubinetto non è affatto dannosa per la salute dei reni e non comporta un maggior rischio di formazione di calcoli.

Al contrario, bere acqua, sia dal rubinetto che in bottiglia, è un’abitudine salutare che può contribuire a prevenire questa fastidiosa patologia.