Ci sono delle indicazioni che è fondamentale sapere interpretare, nelle indicazioni riportate sul retro delle bottiglie di acqua minerale.
L’acqua minerale è dotata di proprietà importanti dal punto di vista nutrizionale. In giro ce ne sono di tutti i tipi e svariate sono le marche alle quali possiamo affidarci. In tutti i supermercati e negozi di alimentare possiamo acquistarne di diverse, dai nomi più conosciuti a quelli che probabilmente non avremo mai sentito prima.
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Le differenze tra queste tipologie di acqua minerale stanno non solo nella frizzantezza avvertita ma anche nel loro contenuto di sali minerali. Contenuto che è debitamente riportata sull’etichetta applicata su ciascuna bottiglia.
È sempre presente la voce che riguarda il residuo fisso, ovvero quello che non evapora dopo avere bollito l’acqua a 180°. Ed il residuo fisso è proprio il contenuto di sali minerali presente dopo questo processo, misurabile in mg/l (milligrammi per litro) e che permette la catalogazione delle acque minerali in quattro diverse classi.
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Per sali minerali si intendono sodio, calcio, magnesio e potassio principalmente. Che vanno assunti in dosi specifiche, altrimenti possono comportare dei danni all’organismo. L’esempio ci viene ad esempio da una eccessiva quantità di sodio, che può favorire la formazione di calcoli renali e di altri effetti negativi.
Le acque minerali variano anche per contenuto di minerali, come il bicarbonato HCO3. Se superiore a 600 mg/l si tratta di una acqua utile per annullare l’acidità di stomaco o problemi ai reni. Inoltre lo stesso HCO3 contrasta gli effetti negativi dell’acido lattico, quindi è buona da bere dopo uno sforzo fisico.
L’acqua solfata, con solfati superiori ai 200 mg/l, ha effetti lievemente lassativi ed è consigliata a chi ha problemi digestivi o colon irritabile. Provoca però un aumento della escrezione di calcio.
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Ed ancora, ci sono le acque clorurate (cloruro >200 mg/l), calciche Ca++ (calcio >150 mg/l), magnesiche Mg++ (magnesio >50 mg/l), con fluoro (>1 mg/l), sodiche (sodio >200 mg/l) e ferruginose (ferro >1 mg/l).
La scala del pH indica il livello di basicità o di acidità di un’acqua. Si va da 0 (molto acido) a 14 (molto basico), con 7 come valore intermedio. Le acque minerali oscillano tra pH 6,5 e pH 8.
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C’è anche il discorso relativo ai nitrati, sostanze solitamente presenti in quantità minime e non nocive per la salute dei consumatori. Ma un loro consumo in eccesso può portare a difficoltà all’apparato circolatorio e respiratorio, con problemi alla corretta ossigenazione del sangue. I valori migliori in tal senso sono i seguenti:
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