La presenza ritenuta potenzialmente pericolosa di aflatossine porta le autorità ad intervenire con decisione in casi separati.
Aflatossine, ci sono due segnalazioni che riguardano dei richiami alimentari urgenti, ai quali il RASFF ha dato un livello di rischio definito elevato. Si tratta di casi distinti, con aflatossine riscontrate rispettivamente in del peperoncino ed in della pasta per riempire e decorare del gelato.
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Il peperoncino affetto da aflatossine non ha ricevuto i permessi necessari per oltrepassare la frontiera in entrata in Italia. Questo alimento proviene dallo stato africano dell’Etiopia. Il contenuto di micotossine registrato in seguito ad un controllo è risultato fuori valore rispetto alla norma.
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Poi c’è la situazione che riguarda la pasta decorativa per dolci, che proviene proprio dall’Italia e che viene commercializzata non solo nel nostro Paese ma anche in Serbia ed in Polonia.
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Aflatossine, importati operazioni messe a segno dal RASFF
In questo caso si tratta nello specifico di semilavorato in pasta per gelati. Le aflatossine riscontrate sono pari a 32,64 mg/kg, di gran lunga rispetto al limite massimo consentito dalle normative vigenti in materia di sicurezza.
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Secondo tale indicazione è vietato superare la misura di 10 mg/kg. In questo caso è scattato il richiamo dai supermercati, dove però il prodotto in questione pare non abbia avuto modo di finire sugli scaffali, con un ritiro scattato in magazzino.
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A segnalare le due irregolarità è il Sistema Rapido di Allerta Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi (RASFF). Ed è ancora una volta questo organismo che opera sotto la diretta supervisione dell’Unione Europea a presiedere la sicurezza di noi consumatori.
