Al pranzo della vigilia è sempre mordi e fuggi, io preparo la pizza fritta napoletana e la farcisco secondo tradizione. So che non è leggera, ma alla pizza fritta non si rinuncia.
La pizza fritta napoletana è un’icona della tradizione culinaria partenopea, un piatto che unisce semplicità e gusto in una sinfonia di sapori. Nata come alternativa economica alla pizza al forno, questa delizia veniva preparata nei vicoli di Napoli, dove le donne friggevano l’impasto direttamente in pentole di olio bollente. Il risultato? Un guscio croccante e dorato che racchiude un cuore morbido e saporito.
La pizza fritta non è solo un piatto, ma una vera esperienza gastronomica. La sua leggerezza sorprende chiunque la provi, grazie alla lunga lievitazione dell’impasto e alla cottura rapida che preserva la fragranza. Ripiena di ricotta, cicoli (o ciccioli), provola e pomodoro, rappresenta il perfetto equilibrio tra tradizione e creatività. Ogni morso racconta una storia di amore per la cucina e passione per gli ingredienti semplici e genuini.
Oggi, la pizza fritta napoletana è conosciuta e amata in tutto il mondo. È l’emblema della cucina di strada napoletana, ma può essere facilmente preparata anche a casa, seguendo pochi passaggi e rispettando i tempi giusti. Non serve altro che un po’ di pazienza, ingredienti di qualità e la voglia di portare in tavola un pezzo di Napoli autentico e inimitabile.
Ingredienti
per l’impasto:
- farina 00 500 g
- acqua 300 ml
- lievito di birra fresco 10 g
- sale 10 g
- zucchero 5 g
- olio extravergine d’oliva 10 ml
per il ripieno:
- ricotta fresca 200 g
- cicoli (o pancetta a cubetti) 150 g
- provola 150 g
- pomodoro pelato 100 g
- sale q.b.
- pepe q.b.
- olio per friggere (di semi o arachide) 1 litro
Al pranzo della vigilia è sempre mordi e fuggi, io preparo la pizza fritta napoletana e la farcisco secondo tradizione. Procedimento
Per preparare la pizza fritta napoletana, inizio dall’impasto. Sciolgo il lievito di birra fresco in poca acqua tiepida insieme a un pizzico di zucchero, che aiuterà la lievitazione. In una ciotola capiente verso la farina e faccio una fontana al centro, dove aggiungo il lievito sciolto. Inizio a mescolare con una forchetta, aggiungendo gradualmente la restante acqua. Aggiungo il sale solo dopo che l’impasto ha iniziato a prendere consistenza, per evitare che interferisca con l’azione del lievito. Continuo a lavorare l’impasto energicamente per almeno 10 minuti, fino a ottenere una massa liscia ed elastica. Lo lascio riposare in una ciotola coperta con un panno umido per circa 3 ore, fino al raddoppio del volume.
Mentre l’impasto lievita, preparo il ripieno. In una ciotola lavoro la ricotta con una forchetta per renderla cremosa e la condisco con un pizzico di sale e pepe. Taglio a cubetti la provola e, se uso i cicoli, li sbriciolo grossolanamente. Scolo i pomodori pelati e li schiaccio con una forchetta, eliminando il liquido in eccesso per evitare che il ripieno risulti troppo umido.
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Come si fa la pizza fritta napoletana
Quando l’impasto è pronto, lo divido in palline da circa 100 grammi ciascuna e le lascio riposare per altri 30 minuti. Poi, su un piano infarinato, stendo ogni pallina in un disco sottile. Al centro di ciascun disco metto un cucchiaio di ricotta, qualche cubetto di provola, un po’ di cicoli e un cucchiaino di pomodoro. Sigillo bene i bordi ripiegando il disco a metà, creando una mezzaluna. Premo con forza sui bordi per evitare che il ripieno fuoriesca durante la cottura.
In una pentola capiente scaldo l’olio per friggere fino a raggiungere una temperatura di circa 180°C. Immergo le pizze una alla volta, friggendole per circa 2-3 minuti per lato, fino a quando non sono dorate e croccanti. Le scolo con una schiumarola e le adagio su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. La pizza fritta va servita calda, appena fritta, per assaporarne al meglio la croccantezza e il ripieno filante. Ogni morso è un’esplosione di sapori autentici, un viaggio nei vicoli di Napoli senza muoversi da casa.
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