Le informazioni che ogni mamma in fase di allattamento farebbe meglio a conoscere in materia di alimenti allergizzanti per i propri figlioletti.
C’è un nesso tra la assunzione di allergizzanti e possibili reazioni nel bambino, nel corso dell’allattamento? Quest’ultimo, e la premessa va fatta, rappresenta un momento di crescita molto importante. Non c’è niente di meglio per potere garantire una crescita sana e per conferire al neonato robustezza e salute. Il latte naturale è molto meglio di quello in polvere, che da par suo andrebbe adottato solo in casi di necessità e mai di comodo.

Una domanda che spesso i pediatri si vedono rivolgere dalle neomamme è costituita proprio dal cercare di capire se potenziali alimenti allergizzanti possano risultare in qualche modo controproducenti per i bimbi.
Quali sono i cibi sconsigliati durante l’allattamento?
Tra i principali alimenti allergeni abbiamo:
- latte vaccino,
- uova,
- arachidi,
- fragole,
- nocciole,
- crostacei,
- grano.
Ebbene, la cosa non costituisce la norma, ma c’è comunque la possibilità che la mamma, se dovesse mangiare uno o più alimenti tra quelli elencati, potrebbe influenzare il neonato nel corso dell’allattamento. E dare adito a delle reazioni allergiche. La cosa però è in realtà molto soggettiva, nel senso che ogni neonato può avere una risposta immunitaria diversa. E non sempre ci sarà una risposta negativa, per fortuna.

A ridurre ulteriormente le possibilità di rischio concorre un cnsigliato consumo moderato di tali alimenti allergizzanti. Sempre però tenendo presente che, in presenza di una storia familiare fatta di allergie, sarebbe meglio ridurre al massimo tali alimenti durante l’allattamento.
Come capire se il neonato è allergico al latte materno?
Le risposte più frequenti di un neonato ad una allergia in atto sono costituite da eruzioni cutanee, irritabilità o problemi gastrointestinali. Nei casi più gravi possono invece manifestarsi orticaria, gonfiore o difficoltà respiratorie nel neonato. In ogni caso il proprio pediatra di fiducia va contattato in maniera tempestiva.
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Gli esperti poi consigliano di procedere con l’assunzione di alimenti allergeni uno per volta. Sia da parte della mamma nella fase dell’allattamento, che direttamente del bambino una volta che sarà cresciuto a sufficienza e potrà quindi iniziare il proprio percorso di svezzamento.
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In tal modo sarà più facile individuare quello specifico alimento che crediamo possa avere dato inizio ad una reazione allergica. Può essere anche di aiuto annotare ogni volta i passi svolti e tenere così un vero e proprio diario alimentare.