Che cos’è l’acrilammide, in quali cibi si trova e perché è un pericolo per la salute? Cosa c’è da sapere su questa sostanza.
Acrilammide, se ne sente parlare spesso, assieme a tutti quelli che sono i rischi legati alla sua assunzione. Di che cosa si tratta, esattamente?
Ebbene, l’acrilammide è una sostanza chimica altamente tossica che si forma naturalmente durante la cottura ad alte temperature di alcuni alimenti comuni, come patatine fritte, biscotti, caffè e cereali.
Questo composto è stato classificato come “probabilmente cancerogeno per l’uomo” dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). La formazione di acrilammide avviene quando gli zuccheri e gli amidi presenti negli alimenti reagiscono con l’aminoacido asparagina durante i processi di frittura, tostatura, cottura al forno o alla griglia.
Quanto più elevate sono le temperature e più lungo il tempo di cottura, maggiore sarà la quantità di acrilammide prodotta. I rischi per la salute legati all’esposizione all’acrilammide sono molteplici e allarmanti.
Come detto, l’acrilammide è ritenuta foriera di possibili forme di cancro. Numerosi studi hanno dimostrato un legame tra l’assunzione di acrilammide e l’aumento del rischio di sviluppare tumori, in particolare al rene, alla tiroide e all’ovaio.
Poi l’acrilammide può avere effetti neurotossici, causando danni al sistema nervoso centrale e periferico. Questa sostanza chimica può influenzare negativamente la fertilità e lo sviluppo fetale. E non finisce qui.
Infatti l’acrilammide è stata associata a disturbi del metabolismo, come l’aumento dei livelli di colesterolo e di zucchero nel sangue. Nonostante questi gravi pericoli per la salute, l’acrilammide rimane ancora largamente presente in molti alimenti di consumo comune.
È quindi fondamentale che i consumatori siano consapevoli di questa minaccia silenziosa e adottino accorgimenti per limitarne l’assunzione, prediligendo cotture a temperature più basse e preferendo alimenti freschi e non processati.
I principali alimenti ad alto contenuto di acrilammide e come possiamo ridurne l’assunzione. Gli alimenti ad alto contenuto di acrilammide sono:
Patatine fritte e chips;
Pane tostato, grissini, crackers;
Biscotti, wafer, cereali da colazione;
Caffè tostato e bevande al caffè;
Prodotti da forno come torte, focacce, pizza;
Snack salati come patatine e grissini;
È necessario ridurre l’assunzione di tutti questi prodotti e fare attenzione alla loro cottura. In generale è consigliabile limitare il consumo di alimenti fritti ad alta temperatura. E preferire cotture a vapore, bollitura, microonde o forno a temperature più basse (sotto i 180°C).
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È bene poi evitare di bruciare o scurire eccessivamente gli alimenti durante la cottura. Eliminare le parti più scure e carbonate. Scegliere varietà di patate meno ricche in amido e zuccheri, come le patate novelle, e tagliarle a fette più spesse per ridurne l’area di contatto con l’olio durante la frittura.
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Ancora, si consiglia di preferire pane, biscotti e prodotti da forno realizzati con farine integrali e meno raffinati. Ridurre il consumo di caffè tostato e preferire versioni decaffeinizzate o chicchi meno torrefatti.
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Leggere attentamente le etichette e scegliere alimenti con contenuti di acrilammide più bassi, laddove indicato. Ed infine variare l’alimentazione, prediligendo frutta, verdura, legumi e alimenti non processati.
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