Un focolaio di influenza aviaria fa scattare l’allarme espandendosi dall’Europa dell’Est fino all’Italia. Il pericolo era nell’aria, oggi diventa realtà: paura per un ipotetico ‘salto di specie’.
Una patologia non sconosciuta nell’era moderna che ha vissuto più di una pandemia da influenza aviaria, forse anche inconsapevolmente. Essa si trasmette tra i volatili ed è in grado di contagiare praticamente tutte le specie di uccelli, con forme leggere oppure altamente patogeniche. Dopo il Covid che presumibilmente è stato trasmesso all’uomo da una specie animale, la comunità scientifica mondiale è in allarme: il timore di un nuovo salto di specie c’è e le probabilità non sono così irrisorie.
A seguito degli ultimi accadimenti infatti, aumentano sempre di più i casi. Le prime avvisaglie giunte dall’Europa dell’Est in cui le autorità sanitarie hanno disposto l’abbattimento di oltre tredicimila esemplari. Poi l’influenza aviaria ha iniziato a sferzare anche gli allevamenti nel nostro paese. Focolai nel Veronese, ad Ostia ed ora nel basso bresciano. Polli e tacchini contagiati sono stati sequestrati a seguito di controlli da parte delle autorità competenti. Come riporta il Giornale di Brescia infatti, un significativo focolaio ha fatto scattare l’allarme a seguito di contatti con l’avifauna selvatica. Già qualche settimana fa infatti era stata riscontrata la positività al virus H5 di alcuni esemplari selvatici di germano reale e fischione. Una situazione che aveva imposto il divieto a tutti gli allevatori di proseguire il loro lavoro all’aperto, per evitare qualsiasi contatto.
L’agente che ha scatenato l’epidemia in questione è il virus influenzale A di cui sono portatori spesso sani gli uccelli migratori acquatici. Il contatto con il pollame allevato però può essere letale per questi ultimi, portandoli alla morte nel novanta per cento dei casi nel giro di quarantotto ore.
Allarme aviaria | Paura salto di specie | Attenzione a polli e tacchini
Tutti i virus influenzali di tipo A sono noti per essere geneticamente instabili, dal momento che sono soggetti a numerose mutazioni durante la replicazione del Dna. Una delle attività principali della sorveglianza influenzale è quindi quella dedicata al monitoraggio di questi cambiamenti, condizione di base per la scelta di una appropriata composizione vaccinale. Dall’inizio della presente epidemia nel corso del 2003, l’Oms ha lanciato un allarme a tutte le istituzioni internazionali a cooperare per attuare piani e azioni preventive per ridurre il rischio di passaggio all’uomo del virus aviario. E’ stata infatti documentata la capacità di questo virus di contagiare direttamente anche gli esseri umani, causando forme acute di influenza che in molti casi hanno portato a morte.
Il dottor Walter Ricciardi, consulente del Ministro della Salute, ha confermato qualche giorno fa la paura della comunità scientifica rispetto ad un possibile ‘spillover’. “Speriamo non ci sia il salto di specie, lo ‘spillover’. Dobbiamo fare come i colleghi veterinari cioè isolare i focolai, abbattere tutti i capi, bloccare sul nascere perché il rischio c’è sempre” ha spiegato. Concludendo in merito: “La lotta che fanno i virus e i batteri all’uomo dura da 2000 anni, erano loro i padroni del mondo. Il vaccino è lo strumento principale”.
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Come evitare il contagio? Ecco le regole basilari da rispettare
Quando si entra a contatto con carne cruda è bene seguire delle semplici e comuni norme igieniche per evitare ogni rischio. In primo luogo è bene conservare e cucinare le carni avicole separatamente dal resto del cibo, soprattutto se non le avete sottoposte preventivamente ad alte temperature. Pulire scrupolosamente con acqua calda e detergenti le superfici e gli utensili che entrano in contatto con il pollame crudo.
Smaltire immediatamente i materiali di imballaggio e i liquidi presenti, come l’acqua di scongelamento e simili. Dopo avere manipolato carne di pollo o tacchino cruda lavarsi le mani con acqua calda e sapone. Inoltre è bene cucinare correttamente il pollame, cioè assicurarsi che internamente la carne raggiunga la temperatura di 70°C e li mantenga per almeno due minuti. Cuocere bene anche le uova, per almeno 6 minuti, a seconda della grandezza, fino a quando tuorlo e l’albume diventano solidi.
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