Un nuovo allarme export è arrivato dall’Ucraina che ha deciso di sospendere i rifornimenti di un bene primario che potrebbe non arrivare più anche in Italia.
Impossibile negare come nel corso degli ultimi mesi la guerra in Ucraina abbia avuto degli effetti collaterali sul mondo intero, come brand che hanno lasciato la Russia che ha attaccato la nazione ucraina e anche il rallentamento di rifornimenti per le nazioni della Comunità Europea e per altre con le quali erano stati stretti rapporti commerciali.
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Ricordiamo, infatti, che in tal senso l’Ucraina è annoverata tra le prime nazioni al mondo per la fornitura di grano e non solo.
Recentemente, inoltre, è stato lanciato un nuovo allert che riguarda i trasporti ed un alimento di prima necessità. Una notizia che sta facendo il giro del mondo e che sta facendo tremare anche l’Italia.
Preoccupante allarme per i trasporti alimentari
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel corso degli ultimi mesi la situazione è diventata parecchio preoccupante per l’Ucraina, ancora sotto assedio ed invasione da parte della Russia che non accenna a cessare il fuoco nonostante le innumerevoli morti di civili e soldati.
La guerra ha messo a dura prova la Russia soggetta a sanzioni e non solo, dato che ad essere seriamente compromesso troviamo anche il trasporto di grano per il quale il presidente Zelensky ha deciso di intervenire durante la World Economic Forum di Davos, in Svizzera.
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Trasporto di un bene primario in pericolo
Ricordiamo che l’Ucraina a oggi è uno dei maggiori produttori di grano e che arriva nelle industrie di numerose nazioni, Itala compresa. Il protrarsi della guerra, inoltre, ha fatto in modo che le possibilità di poter a esportare grano stia diventando molto più difficile del normale e non solo. Se la guerra dovesse continuare a questi ritmi la produzione subire un blocco e quindi anche l’export di conseguenza.
Durante il World Economic Forum di Davos, dunque, il presidente dell’Ucraina Zelensky ha chiesto all’Europa e alle nazioni unite di organizzare dei nuovi corridoi per favorire l’export di grano affinché non subisca un blocco totale.
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