Un grave allarme micotossine nel mais si è diffuso nel corso degli ultimi giorni in una precisa parte d’Italia, la situazione è critica.
Allarme micotossine nel mais, è in corso una allerta molto importante che già è da indicare come la principale causa della perdita di ingenti quantità di raccolto. Come se non bastasse la disastrosa alternanza tra la siccità provocata dalle temperature superiori alla pur alta norma di stagione e le grandinate ancora più eccezionali, che hanno preso a cannonate le colture in generale, ecco che quelle delle pannocchie stanno vivendo una problematica ulteriore.
L’allarme micotossine nel mais riguarda più nel dettaglio il Friuli-Venezia Giulia. Questi funghi parassiti stanno proliferando ormai da giorni e giorni, pregiudicando i prodotti forniti dalle relative piante. Le micotossine, quando presenti, sono anche il motivo per il quale alcuni alimenti vengono sottoposti a richiamo alimentare da parte del Ministero della Salute e del Rasff (Sistema Rapido di allerta europea per la sicurezza di alimenti e mangimi). Di solito il problema riguarda il prodotto nelle fasi intermedie di lavorazione industriale. Ora invece si è presentato alla base.
Allarme micotossine nel mais, la situazione
Essendo un fungo, la micotossina si manifesta in maniera simile a quanto fa la muffa, divorando la superficie colpita. Nel caso delle pannocchie, i chicchi di mais perdono quello che è il loro caratteristico colorito giallo per assumerne uno sul grigio scuro. Ed ogni chicco viene inevitabilmente intaccato. Da quanto risulta, ad originare le micotossine sarebbero state proprio le forti precipitazioni delle scorse settimane.
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Le stesse infatti hanno provocato un aumento del tasso di umidità, creando le condizioni ideali per permettere ai funghi di proliferare e di diffondersi nelle piantagioni. E c’è un ulteriore rischio legato a ciò. E che è costituito dal fatto che, se gli animali negli allevamenti dovessero entrare in contatto con del mais contaminato, il rischio è quello di trasmettere il fungo anche al latte che producono.
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Le contromisure intraprese
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Ci sono tre contromisure indicate per cercare di arginare questo problema: fermare la coltivazione ed il completo interramento delle piante coinvolte. Poi eliminare il mais già presente per quanto riguarda il comparto alimentare, con lo scopo di indirizzarlo solamente alla produzione di biogas. Infine fare attenzione con il gas invece già indirizzato per il nutrimento degli animali, evitando quello disidratato o con pochi zuccheri fermentescibili.