Scatta l’allarme vitamina D a causa della quarantena: gravi rischi per la salute, soprattutto per le fasce di età più fragili della popolazione mondiale.
Stiamo lentamente iniziando ad uscire da un periodo molto particolare che senza dubbio ha avuto dei risvolti psicologici, ma anche fisici, molto particolari e di diversa entità. L’improvviso arrivo della pandemia da Covid19 ha certamente modificato in modo radicale le nostre abitudini ed anche il modo di vivere la socialità rapportandoci agli altri. Tutto ciò premessa la lunga quarantena che ci ha costretti in isolamento domestico per oltre due mesi.
Stare in casa ha avuto i suoi aspetti positivi: in tantissimi hanno riscoperto del tempo prezioso da dedicare alla famiglia ed alle proprie passioni. Molti si sono improvvisati cuochi, sperimentando ricette a quattro mani con i figli. Altri ancora hanno conosciuto la flessibilità dello smart working. La prolungata sedentarietà, dovuta al divieto assoluto anche di programmare una saltuaria passeggiata all’aria aperta però, ha causato in tanti soggetti non solo problemi di sovrappeso. Si è rivelato anche molto dannoso in termini di un corretto apporto di vitamina D per il buon funzionamento del nostro organismo, con le dovute prevedibili conseguenze.
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Sono in particolare le fasce ritenute da questo punto di vista più fragili ad avvertire la necessità di ovviare a quello che può comportare un problema di salute piuttosto serio. I soggetti maggiormente a rischio cioè le persone anziane, le donne e coloro che hanno la carnagione scura, in caso di carenza di vitamina D sono infatti maggiormente esposti a processi di demineralizzazione ossea e quindi fratture.
E’ risaputo infatti che questa vitamina è prodotta dal nostro organismo attraverso l’esposizione ai raggi solari che per motivi logistici non abbiamo potuto assorbire adeguatamente. Quindi la mancanza di tempo all’aria aperta deve essere integrata almeno con una alimentazione più specifica. L’ Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare raccomanda il consumo regolare di pesci grassi, tra i quali aringhe, sardine, salmone, sgombri. Oltre che di frattaglie in particolare il fegato. Importante è inoltre il consumo di latte e latticini in generale, tuorlo d’uovo e carni.
Ovviamente l’ideale resta sempre l’esposizione ai raggi solari: anche se non avete un giardino o un terrazzo, basta un balcone o una finestra. Esponendo le mani, gli avanbracci ed il viso potete assicurarvi un buon apporto giornaliero. In questo modo con piccoli accorgimenti, riuscirete ad evitare il ricorso ad integratori alimentari. E soprattutto rimedi ‘fai da te’ che possono invece danneggiare ancora di più la salute. Un eccessivo livello di vitamina D infatti, comporta fenomeni di ipercalcemia e calcificazione di alcuni tessuti, con possibili conseguenze anche sul corretto funzionamento di cuore e reni.
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