Allerta a livello europeo per la distribuzione di pistacchi e nocciole contaminate. Grave rischio chimico per la salute dei consumatori: tutte le info sulle note pubblicate.
Non si fermano i richiami da parte del RASFF, sempre impegnato nel controllo della qualità degli alimenti a livello europeo. Ultimamente si sono moltiplicati quelli riguardanti la conservazione dei prodotti ittici, nelle cui fasi di lavorazione ad esempio si è interrotta la catena del freddo e dunque rendendo i prodotti suscettibili di contaminazione. Nel caso in esame si tratta di un rischio chimico, come già anticipato che potrebbe anche causare gravi conseguenze a seguito dell’assunzione.
Soprattutto in questi periodi successivi alla vacanze estive, gli acquisti di generi alimentari aumentano di volume. La recente pandemia che ha sconvolto il mondo intero versando la popolazione in una continua emergenza sanitaria, non ha fermato fortunatamente l’economia del settore. Non solo riguardo i beni di prima necessità, ma anche alcuni prodotti un po’ di nicchia pur essendo distribuiti nelle grandi catene di supermercati.
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Aflatossine in nocciole sgusciate e pistacchi. Con questi due avvisi il RASFF – Sistema Rapido Europeo di Allerta per la sicurezza di alimenti e mangimi – ha avvertito le autorità italiane della presenza di tale problematica. Questo ha portato gli ispettori preposti a vietare la vendita di questi tipi specifici di frutta secca. Le notifiche diffuse dallo stesso RASFF fanno sapere che le nocciole sgusciate che riportano la contaminazione da aflatossine non sono state piazzate nei punti vendita consueti. Stesso discorso vale per i pistacchi, la cui distribuzione è stata bloccata dal paese di origine. Né i supermercati né i negozi di alimentari di destinazione di questi prodotti alimentari hanno quindi potuto esporre la frutta secca oggetto della comunicazione sui propri scaffali.
Le nocciole indicate nella notifica del RASFF provengono dalla Georgia con esportazione prevista in Italia. I pistacchi invece, parimenti destinati al mercato nostrano, sono lavorati e prodotti in Turchia. L’ente ha classificato il livello di rischio di contaminazione da aflatossine per i consumatori come serio. Questo vuol dire che in caso di ingestione di un qualsivoglia tipo di cibo contaminato da aflatossine da parte di un individuo potrebbe con tutta probabilità causare delle conseguenze anche importanti per la salute, tali da dovere richiedere un ricovero al pronto soccorso. Le unità del lotto o dei lotti interessati da questa problematica verranno distrutte nei prossimi giorni. Grazie al Sistema Rapido Europeo di Allerta per la sicurezza di alimenti e mangimi, la incolumità dei cittadini di tutto il territorio dell’Unione Europea è al sicuro. Infatti ogni giorno avvengono controlli e richiami, con relativi sequestri, alla minima presenza di irregolarità.
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