I pericoli legati dal contatto alluminio alimenti: quando si rischia e quali sono le categorie più esposte da questa problematica?
L’argomento alluminio alimenti, con le preoccupazioni legate alla possibile migrazione di particelle di questo metallo nel cibo, continua a far discutere. Il portale Il Fatto Alimentare riporta l’opinione di un esperto di sicurezza dei materiali, tale Luca Foltran. Quest’ultimo si esprime sulla effettiva pericolosità della contaminazione di cibo con parti di alluminio.
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L’esperto mette in guardia da altri fattori di possibile rischio, come ad esempio il bio-accumulo. Un fenomeno che avviene spontaneamente nell’organismo di persone colpite da determinate patologie. Ad esempio donne in dolce attesa, anziani o persone affette da problemi ai reni. Inoltre la migrazione di sostanze esterne può riguardare non solo l’alluminio ma anche altri materiali. Certo è che occorrerebbe mangiare un quantitativo spropositato di alimenti rivestiti da alluminio, nel corso di un giorno, per potere vedere problematiche dirette. Ma è sempre bene assumere un atteggiamento di prudenza, come sottolinea Foltran. Il quale ricorda come, in tal senso, il Ministero della Salute fornisca delle indicazioni utili alle quali attenersi.
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Già nei mesi scorsi Pier Paolo Sileri, viceministro della Sanità, aveva affrontato l’argomento curando di persona le informative condotte nella sezione “Campagna informativa sul corretto uso dell’alluminio in cucina”. Qui si parla di rischio esiguo di contatto diretto tra il cibo e l’alluminio. Ma questo non vuol dire che non bisogna fare attenzione a come conservare gli alimenti ed a come ed in quale quantità consumarne. Ci vuole sempre prudenza. Un precedente articolo de ‘Il Fatto Alimentare’ aveva posto l’accento sulle quantità tali da poter temere conseguenze dirette sulla salute. Ci vogliono circa due decine di migliaia di panini imbottiti ed avvolti nell’alluminio da consumare ogni settimana.
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Non mancano consigli su situazioni specifiche, ad esempio quando si tratta di cuocere cibi al cartoccio. Tenendo in considerazioni variabili come le alte temperature, il tipo di alimenti, la quantità di pellicola a contatto o simili, si consiglia di non usare l’alluminio a contatto diretto con gli alimenti al cartoccio. Occorre poi tenere un occhio di riguardo per categorie di soggetti a rischio come over 65, persone affette da patologie, donne incinta e simili.
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