Natale si avvicina sempre di più e in molti cercano un modo per aggirare un possibile lockdown bis e anche Andrea Mainardi non è da meno. In queste settimane sembra essere ripiombati nella paura ma lo chef non si arrende, sorride al mondo e continua con grande passione il suo lavoro.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, la paura di un nuovo possibile lockdown ha animato la paura per tutti noi in Italia, e la preoccupazione per i migliaia posti di lavoro e la conseguenze di ciò che sta succedendo in questo momento nel mondo sembra essere un vero e proprio dilemma per lavoratori e anche imprenditori mentre una nuova quotidianità cerca di farsi spazio.
Questa nuova normalità si riflette anche nei confronti di una festività come il Natale che sta per arrivare e non a caso Andra Mainardi, come altri suo colleghi, in queste settimane è impegnato nella realizzazione dei dolci in vista di Natale e i simboli per eccellenza della festa sono appunto: panettone e pandoro.
Nel frattempo, ecco che arriva anche la pubblicazione di un post da parte di Andrea Mainardi dove racconta le sue emozioni in vista di ciò che succederà:
“Ennesimo decreto, ennesimo pensiero confuso, ennesimo ‘adesso cosa facciamo’? Cerco sempre con la mia carica di energia positiva di tenere alto il morale, nonostante i risultati, ma cadere nello sconforto è un attimo. Dai ragazzi è stato solo un brutto periodo, rimbocchiamoci le maniche e spacchiamo nell’ultima parte dell’anno”.
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Nonostante quello che sta succedendo in queste settimane nelle nostre nazioni e una nazione che al momento è chiusa in casa, con la paura di un nuovo lockdown che incombe ecco che Andrea Mainardi, come un po’ tutti in Italia, va avanti cercando di non pensare a cosa succederà domani.
Quanto detto, non a caso, si riflette perfettamente in un altro estratto del suo post condiviso poche ore fa:
“Ma stamattina nello sfornare i panettoni, nel vederli inebriare l’aria di profumo, nel vederli sulla rastrelliera tutti in fila, nel vedere quel giallo dell’impasto (sapete che tra uova e burro non mi tiro indietro), è come se mi fossi svegliato da un letargo e mi sono detto: ma cosa sto facendo? Non è da me essere così”.
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