È allarme Anisakis nel pesce, con situazioni critiche in forte aumento. Quali sono i motivi e perché, dopo le rilevazioni negative di uno studio.
Anisakis nel pesce, in passato ci sono stati dei casi frequenti che hanno portato anche alla attuazione dei protocolli di sicurezza previsti, con appositi richiami alimentari. Per quanto l’industria della alimentazione ittica sia rodata e non manchino i controlli, purtroppo a volte sorgono inconvenienti come questo della presenza di Anisakis nel pesce. O come il persistere di tracce di metalli pesanti in alcune specie marine che poi finiscono sulle nostre tavole.
In relazione alla prima problematica c’è un allarme lanciato da alcuni ricercatori della Slovacchia e della Repubblica Ceca. Le loro osservazioni hanno portato a potere affermare che c’è un proliferare di Anisakis nel pesce, ed in particolare nelle aringhe sottaceto ed in quelle surgelate. E come se non bastasse è stato osservato un ulteriore fattori di negatività per la salute di chi dovesse eventualmente ingerire del pesce contaminato.
Anche quando questo parassita è morto permane comunque un rischio di contaminazione per le persone. Ad ogni modo è necessario che la filiera dei controlli venga migliorata. Di quanto osservato dagli scienziati delle due nazione dell’Est Europa se ne parla all’interno della rivista specializzata di settore “Emerging Infectious Diseases”. E nel relativo articolo vengono anche citate quelle che sono le possibili conseguenze da infestazione da Anisakis.
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I rischi sono quelli di una intossicazione alimentare per via della presenza di questo parassita, con nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, occlusioni intestinali e con anche l’eventualità di dovere richiedere l’intervento del personale medico. Ma l’estensione a livello globale dei traffici commerciali e la cottura non adeguata del pesce, così come anche l’aumento del consumo di pesce crudo, causano la infestazione di parassiti come l’Anisakis e non solo.
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Ed i rischi sono soprattutto per quei Paesi che non hanno sbocchi sul mare e dove i controlli sui prodotti ittici sono più blandi. Nel caso dell’Anisakis, questo verme parassita di dimensioni lunghe anche svariati centimetri può finire direttamente all’interno del nostro stomaco e poi nell’intestino, causando delle infezioni. Gli scienziati in questione hanno individuato una elevata percentuale di infestazione.
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