Antonino Cannavacciuolo è ormai senza ombra di dubbio uno dei personaggi televisivi più amati dagli italiani. Vi siete mai chiesti quale sia il suo piatto preferito?
C’è poco di cui non si sappia dello chef parteopeo: la sua partecipazione da protagonista in diversi programmi e le numerose interviste rilasciate hanno scoperto gran parte dei lati della sua vivace personalità. Dietro la forza del suo carattere si nasconde un uomo profondamente immerso nei suoi legami familiari, sentimentale ed anche molto romantico.
Una sensibilità che nasce da un’infanzia trascorsa intorno alla sua amata nonna, il suo angelo custode, spezzando con le mani le candele per il sugo alla genovese. Questi dettagli sono solo una parte delle rivelazioni contenute in una recente intervista rilasciata alla Guida Michelin, in cui appare ancora tra i protagonisti eccellenti.
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Una linea ideale che unisce Vico Equense, il suo paese d’origine sulla Costiera Sorrentina a Orta San Giulio, dove attualmente vive con la moglie Cinzia Primatesta ed i figli a Villa Crespi. La dimora storica che gestisce ormai da vent’anni e che è il fiore all’occhiello della provincia piemontese. Un lungo viaggio che gli ha dato il successo professionale e sentimentale, ma che non spezza mai le sue radici nel sud più bello, dal profumo dei limoni fino all’odore salino della brezza marina.
Proprio ‘Itinerario da Sud a Nord Italia’ si intitola il suo menù che ripercorre la sua carriera dagli esordi fino alle stelle Michelin sulla scia della valorizzazione dei prodotti del territorio. “Io credo che sia un grande onore avere avuto la fortuna di crescere e vivere in queste due splendide regioni, tra loro fortemente diverse e al tempo stesso ugualmente interessanti. Poterle rappresentare nei miei piatti è per me una grande responsabilità. Il fatto che si trovino una al Nord ed una al Sud mi garantisce la fortuna di spaziare tra materie prime e profumi diversamente rappresentativi. Facendomi sentire a tutti gli effetti un ambasciatore del nostro Bel Paese, dove cucinare significa avere la fortuna di rendergli l’omaggio che merita” racconta Antonino nella sua intervista.
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Una domanda fatidica, che esprime appunto la sua ancora al passato, si snoda nella preferenza tra riso e pasta. Lo chef non nasconde di amare il riso, protagonista di tante sue deliziose ricette, ma di preferire la pasta per un motivo molto particolare. “A casa nostra la pasta scandisce il tempo, accompagna i pranzi di famiglia, sposa il susseguirsi delle stagioni. Ogni festività ha la sua pasta dedicata, la sua cottura particolare, il suo condimento in abbinamento. Non si scherza con la pasta, qui si parla di tradizione” spiega Cannavacciuolo.
La pasta in tavola quindi, non deve mai mancare per Antonino. Fedele alle sue radici partenopee, opera una scelta quasi scontata anche tra carne e pesce: “Portare a mia mamma il pescato che poi cucinava con gli spaghetti, mi rendeva orgoglioso, mi faceva sentire responsabile della buona riuscita della cena”. Una abitudine che non ha perso: “Sono sempre stato così. Ed ora, come allora, provo piacere nel cucinare il pesce. Per i miei ospiti come per la mia famiglia per aver così modo di trasmettere anche agli altri quell’amore per il mare che mi porto tatuato sulla pelle”.
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Tra i tanti prodotti che lo chef ama incondizionatamente, ce n’è uno in particolare che secondo lui non deve mai mancare nella dispensa.
“Ci sono poi quegli ingredienti che mi porto nel cuore fin dall’infanzia, e che non riesco assolutamente ad abbandonare. Anche in questo caso biologici, con origine partenopea. Considero i limoni una ricchezza indispensabile per l’arricchimento sia delle portate più semplici legate alla tradizione, che di quelle più elaborate, frutto di un pensiero più dettagliato. A mio avviso il limone non dovrebbe mai mancare nella dispensa di una casa, così come in quella di un ristorante” suggerisce Antonino. Rivelando poi anche qual’è il suo piatto preferito: con grande sorpresa, non è uno dei suoi!
Il piatto del cuore di Cannavacciuolo infatti, rimane sempre quello: “La parmigiana di mammà! E’ un piatto che rappresenta tutto il Sud Italia, e quella di mia mamma è la migliore che io abbia mai mangiato. Non potrei che menzionare questo piatto parlando di un ricordo d’infanzia, parlando di questa portata sempre pronta e perfetta in ogni occasione. “Mamma’ ti amo” … ed ho detto tutto”. Ancora una volta Antonino si conferma per ciò che è: un uomo di valori, che ha saputo fare dell’umiltà la sua grande forza.
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