Antonino Cannavacciuolo taglia un altro importante traguardo nella sua carriera e lo celebra con una intervista speciale, in cui racconta dettagli della sua vita privata. Tutto ciò che è nascosto dietro la quotidianità di uno chef spesso non viene alla luce: un universo fatto di compromessi e sacrifici in cui vanno incastrati momenti di intimità familiare desiderati ed intensi.
La famiglia, quello che per Cannavacciuolo è sacro ed intoccabile e regna costantemente nei suoi pensieri e nel cuore. Anche in occasione della presentazione di “Tutto il sapore che vuoi”, il suo ultimo libro edito da Einaudi, non perde l’occasione per ricordarlo. Un volume che racchiude 50 bellissime ricette, tutte vegetariane, dedicato ad una persona davvero speciale. Si tratta della moglie Cinzia Primatesta, essenzialmente vegetariana come lui stesso ha raccontato nel corso di una recente intervista nel salotto di Mara Venier a “Domenica In”. “Faccio fatica a farle assaggiare qualcosa di diverso” aveva raccontato Antonino. “A volte le propongo il pesce, ma lei praticamente ne mangia pochissimo e quando le chiedo un giudizio, per farmi contento dice sempre che le piace. In realtà ne ha buttato via quasi tutto!” aveva spiegato lo chef.
Antonino Cannavacciuolo presenta il suo libro: “Per una persona speciale”
A Vanity Fair Cannavacciuolo entra nei dettagli delle motivazioni che lo hanno spinto a dedicare un intero libro alla cucina vegetariana. “È il sesto libro perciò era il momento di cambiare tema. Ho scelto di raccontare un mondo che amo e a me da sempre molto vicino: da una vita ascolto mia moglie che è vegetariana e la vedo mangiare felice. I miei nonni erano contadini e sono cresciuto in campagna, tanti piatti del menù di Villa Crespi sono vegetariani. Inoltre è una realtà in grande espansione dato che ormai 7 milioni di italiani sono vegetariani” spiega.
Contro il dubbio di aver semplicemente seguito quella che sembra una tendenza modaiola, Antonino oppone le sue ragioni: “Se non lo avessi fatto mi avrebbero rimproverato per non averlo fatto ed ora che l’ho fatto sono in tanti a credere che io mi sia limitato a seguire una moda. Si è troppo abituati a pensar male, invece bisogna imparare a guardare il bello delle cose. Se ti concentri a sulla bellezza, la vita ti sorride. La verità è che ho scritto questo libro per mostrare una volta per tutte che la cucina vegetariana è cucina. Ed è una cucina che ci appartiene da molto più tempo di quanto pensiamo, perché prima di diventare mangiatori seriali di carne e pesce noi, specie al sud, mangiavamo verdure e legumi”.
Il ricordo della nonna, il suo angelo custode
La vena buona di Antonino esce fuori sempre con grande naturalezza: una virtù che ha ereditato dalla sua nonna, alla quale deve tanto. Ecco un altro tassello della sua vita familiare che emerge, spontaneamente e che lo ha reso ciò che è oggi. Alla Venier infatti aveva raccontato proprio questa speciale caratteristica di una donna che ha amato fin da piccolo e che purtroppo ora non c’è più. “Lei non era abituata a pensare male, vedeva sempre il buono in tutti ed è questo che mi ha lasciato” ha raccontato lo chef, rivelando che ogni volta che deve fare qualcosa di importante, volge lo sguardo verso il cielo alla ricerca di ispirazione e protezione.
Lo chef confessa: “Amo le verdure. Ecco come sono dimagrito”
Certo, Antonino vegetariano è un pò difficile da immaginare. Anche se rivela: “Io mangio tutto, ma amo le verdure. Non devono mancare in nessuno dei miei piatti. Faccio anche dei periodi vegetariani, però poi all’improvviso mi viene voglia di una costata con un bel bicchiere di vino rosso e me la devo concedere”. Una scelta, come anticipato, dettata anche dalle esigenze della clientela, sempre più votata al mangiar sano. A Villa Crespi esiste già un menù dedicato alla cucina vegetariana da anni, una proposta specifica e varia proprio per chi ne fa richiesta.
Tanti di questi piatti sono finiti nel suo libro: il sedano rapa marinato con latte di capra, il risotto burrata e scarola solo alcuni tra essi. Specificando poi qual’è il suo preferito e perchè: “Sono tutti buoni, ma adoro l’indivia farcita con salsa di scarole e olive disidratate: mi porta al sud e mi fa sentire tutto il sapore di casa. Questi piatti ti mettono l’amore addosso quando li cucini!”. La novità inoltre è anche la nuova forma fisica dello chef, che si mostra notevolmente alleggerito.
Qual’è il suo segreto? “Sono dimagrito 25 chili in due anni mangiando tante verdure e facendo sport la mattina: parto con una camminata veloce e finisco con la corsetta. Ho anche allestito una piccola palestra in casa e mi alleno almeno 5 volte a settimana. Se non lo faccio perché sono fuori poi sento il bisogno di recuperare, perché questo nuovo stile di vita mi ha fatto rinascere. Ero arrivato a un peso esagerato, soffrivo di apnee notturne e di insonnia, di conseguenza ero molto stressato. Ora dormo otto ore di fila, sono sempre attivo e non mi arrabbio più come prima” rivela a Vanity Fair.
La rivelazione sulla quotidianità di casa Cannavacciuolo: “Ecco chi cucina a casa mia”
Tutti immaginano chiaramente che sia lui a governare la stanza più importante della sua casa. Invece Antonino svela un retroscena: “Sto poco a casa, è mia moglie Cinzia che si occupa della cucina e anche per i bambini prepara soprattutto piatti vegetariani. Quelle poche volte che sono con loro però i miei figli mi chiedono espressamente di cucinare: Andrea va pazzo per gli spaghetti con le vongole ed Elisa per la pasta al pomodoro, basilico e mozzarella” racconta. E gli occhi di padre brillano al pensiero dei suoi gioielli. Per i quali si sente un “padre assente”, ma che ama più della sua vita.
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Masterchef e le iniziative per l’ecologia: “Ecco cosa avviene nel mio ristorante”
Ed è anche per questo che Antonino si spende nella sensibilizzazione ad un consumo di plastica più oculato ed uno stile di vita più consono alla salvaguardia dell’ambiente. Già la produzione di Masterchef a partire da quest’anno, ha sponsorizzato diverse campagne per la protezione dell’ecosistema, ma Cannavacciuolo ha messo in atto anche delle importanti iniziative personali. “C’è una consapevolezza diversa non solo negli adulti, ma anche nei bambini: stanno crescendo coltivando un rapporto profondo con l’ambiente e con gli animali. Loro sono il futuro e il cambiamento, e per capire cosa possono essere in grado di fare basta guardare l’esempio di Greta Thunberg. L’ambiente non può aspettare: anche nelle mie cucine, per esempio, sto cominciando a ridurre la plastica. Ho già abolito le bottiglie e considerato che i miei 60 dipendenti ne bevono 100 al giorno, è un bel risparmio. Certo, è solo l’inizio, un piccolo gesto, ma tutti dovremmo partire dalle piccole cose anche tra le mura di casa” racconta lo chef.
La polemica con Joe Bastianich per la foto nudo: “Ci ho scherzato su”
Una parentesi riguarda un episodio recente che indirettamente lo ha coinvolto e che vede protagonista il suo collega ed amico Joe Bastianich. Quest’ultimo infatti aveva postato su Instagram la foto di un uomo obeso citando Cannavacciuolo. Trascurando che il soggetto di quella immagine faceva parte di una mostra promossa dal canale Real Time per sensibilizzare alla lotta contro l’obesità. Le immancabili polemiche però non hanno travolto Antonino, che conosce fin troppo bene Bastianich, tacciato di aver compiuto un gesto discriminatorio. “Ci abbiamo scherzato su con un messaggio senza approfondire, perché nemmeno per un secondo ho pensato lo abbia fatto con malizia. Credo che lui non sapesse neanche che quella che ha postato sia una foto di una mostra che vuole sensibilizzare sul tema dell’obesità. Non è nella sua indole essere offensivo o fare facile ironia su un problema così serio: Joe è molto generoso, e aiuta tante persone“ sottolinea lo chef.
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Un amico che purtroppo non sarà più accanto a lui nella conduzione di Masterchef Italia. Joe infatti ha annunciato che la prossima stagione non figurerà più tra i giudici del famoso cooking show dopo ben otto anni di partecipazione. In un messaggio rilasciato ai suoi tanti ammiratori attraverso il suo profilo personale Instagram è lui stesso a spiegare il perché. Merito – o colpa – dell’altra sua grande passione assieme alla cucina: si tratta della musica. Il buon Joe vuole intraprendere una carriera parallela e fa sapere che quest’anno lo stop sarà motivato dal fatto che presto partirà in tour con la band di cui fa parte da anni. In più uscirà anche il suo primo disco musicale.
“Il fatto che non ci sarà più mi spiace moltissimo, perché Joe è un grande amico, ma anche Giorgio Locatelli e Bruno Barbieri sono ottimi attaccanti. Sono certo che lo sfottò continuerà con loro, magari uscirà un po’ di dialetto napoletano in più. In ogni caso Joe tornerà presto: il suo è un arrivederci. Siamo molto amici anche fuori dalla tv. Lo ammiro moltissimo a livello umano, culturale, imprenditoriale: per me Joe Bastianich è un esempio da seguire. Ci frequentiamo tanto anche fuori dal lavoro: appena siamo vicini troviamo il modo di vederci” racconta Cannavacciuolo.
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Il percorso per diventare uno chef dai “no” di papà Cannavacciuolo alla tv: “Questo mi rende felice”
Sollecitato poi, riapre una parentesi sulla sua vita professionale e sui sacrifici che compie ogni giorno: “La maggior parte dei cuochi non riesce ad avere tempo per se stesso. Mio padre, che ha provato in tutti i modi a dissuadermi dall’idea di fare il cuoco, vent’anni fa mi chiese di prendere il calendario e mi disse “togli i rossi: dovrai lavorare tutti i giorni senza tirare il fiato nemmeno a Natale”.
Non l’ho ascoltato, ed eccomi qui: è dura, ma il fatto è che io non posso rinunciare a niente. Non riesco nemmeno a staccare perché ho sempre il lavoro nella testa, che può essere una nuova idea o un piatto da creare. Sono fatto così: per fermarmi qualcuno dovrebbe riuscire a legarmi. La mia fortuna è che io e mia moglie andiamo alla stessa velocità, perciò lei mi capisce e mi asseconda. Ogni tanto ci promettiamo di darci una calmata, ma dura una settimana e poi lavoriamo a qualcos’altro”.
Senza dubbio un percorso difficile, che sottopone ad un forte stress e mette a dura prova continuamente. Proprio per questa sua caratteristica, Antonino è consapevole di essere comunque un uomo fortunato, per essere riuscito a realizzare molti sogni. “La gente mi considera famoso perché mi vede tanto in tv, ma sono uno che non ama andare agli eventi mondani, perché a me non piace stare in prima linea: non ho bisogno di apparire. Io godo quando sono solo a pescare sul lago e quando mi metto a pensare per creare piatti o lavorare a nuovi progetti”. Tra questi, un desiderio che presto diventerà realtà: “In questo periodo penso spesso a un progetto per aiutare le persone meno fortunate che farebbe molto bene anche a me: se crei felicità sei felice” conclude sorridendo, lo chef più amato d’Italia.
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