Di che cosa si tratta e come funziona questa app sui prosciutti cancerogeni e non solo. Funziona anche con altri prodotti, non solo alimentari.
C’è una app sui prosciutti cancerogeni, il cui utilizzo può essere molto prezioso proprio perché, all’interno della stessa, sono presenti delle informazioni che funzionano live e che riportano quello che è il livello di salubrità dei prodotti.
Per la verità questa app non è strettamente legata al fornire informazioni su eventuali prosciutti cancerogeni. Infatti funziona su qualsiasi alimento messo in vendita e riesce a fornire quelli che sono i valori di qualità di un qualsiasi tipo di cibo confezionato.
Definirla una “app sui prosciutti cancerogeni” è in realtà limitante. E come se non bastasse, la stessa funziona pure con i prodotti cosmetici come saponi, shampoo, profumi, creme abbronzanti, idratanti e molto altro.
Tra i vantaggi di questa applicazione c’è anche la presenza di prodotti alternativi simili a quello scandagliato al momento e che offrono dei punteggi migliori. Mentre l’articolo sottoposto ad analisi mediante scansione qr del codice a barre fornisce una valutazione con anche le motivazioni del voto.
App prosciutti cancerogeni, come funziona Yuka
La app in questione è Yuka ed è totalmente gratuita, sia per smartphone Android che iOS. Può tornare veramente utile quando si va a fare la spesa, per capire quanto sana sia – o non sia – la roba che mettiamo all’interno del nostro carrello.
In Francia è anche accaduto qualcosa di controverso. La azienda transalpina ABC Industrie, specializzata nella produzione di salumi, ha visto appiopparsi una valutazione estremamente scarsa a quelli che sono i propri prodotti immessi sul mercato.
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Il 9 su 100 fornito da Yuka ai prosciutti e simili di ABC Industrie ha portato quest’ultima a procedere con una citazione in giudizio. La app consigliava infatti di non mangiare questi prodotti, per via della massiccia presenza di additivi quali nitriti e nitrati. Additivi che servono per garantire una lunga conservazione e per garantire al prosciutto il caratteristico colore rosa.
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Però queste aggiunte possono rivelarsi potenzialmente cancerogene. Yuka è stata condannata per diffamazione e denigrazione, oltre che per pratiche commerciali sleali ed ingannevoli, in primo grado. Ma ha ribaltato la sentenza sfavorevole in appello.
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Ed un giudice ha riconosciuto il valore di Yuka nell’informare i consumatori, il tutto senza oltrepassare i limiti di libertà di espressione previsti dalla legge. Del resto anche la Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Airc) parlava già nel 2015 di quanto gli additivi in prosciutti e salumi possano essere potenzialmente nocivi.