È allerta massima per l’ennesima situazione di arance contaminate arrivate in Europa dall’estero con una grave e vistosa malattia.
Arance contaminate, non arrivano affatto buone notizie. Purtroppo all’interno dell’Unione Europea sono arrivati dei carichi di frutta con tutti i pezzi presenti caratterizzati da una malattia. La quale è causata dal parassita noto come Phyllosticta citricarpa. Questo è un fungo che causa la presenza di numerose macchie nere sulla superficie delle arance contaminate.
E le cinque spedizioni di cui sopra si aggiungono alle altre 33 fin qui individuate avvenute nel corso delle ultime settimane. Le arance hanno tutte una unica provenienza e l’Unione Europea sta per prendere dei provvedimenti urgenti per preservare i propri interessi. C’è anche da dire che i controlli che hanno luogo nel territorio europeo sono più serrati e severi rispetto a quanto succede in altri Paesi. Da dove arrivano poi tutte queste arance contaminate?
Arance contaminate, qual è la loro provenienza
I carchi di frutta ammalata giungono tutti dal Sudafrica. Le accuse rivolte allo Stato situato agli antipodi rispetto a noi sono quelle di non prestare la massima attenzione nel mettere in pratica tutto ciò che serve per debellare il Phyllosticta citricarpa. E nel rispettare alcune importanti procedure di sicurezza come ad esempio il trattamento a freddo.
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Sono in tanti a richiedere la chiusura delle importazioni con il Sudafrica fino a quando quest’ultimo non dimostrerà di avere regolarizzato la propria posizione.
Del resto è una questione di salute e gli interessi di sorta dovrebbero essere messi da parte quando si presentano situazioni come questa.
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Tra l’alto non c’è da fare i conti soltanto con il parassita Phyllosticta citricarpa ma anche con quello noto come Thaumatotibia leucotreta e che causa la malattia chiamata falsa Cydia. Una delle cause ritenute probabili e che provoca tutto questo sarebbe da individuare nel fatto che il Sudafrica non conserva i frutti raccolti in frigo ma li lascerebbe esposti a temperatura ambiente.