Uno degli chef stellati più famosi in Italia è stato da poco tratto in arresto con l’accusa di bancarotta fraudolenta, distrazione e frode fiscale. Ecco di chi si tratta.
Una notizia che men che non si dica subito ho fatto il giro del web lasciando senza parole gli appassionati di cucina italiana e stimatori di coloro che negli anni sono riusciti a conquistare l’ambitissima Stella Michelin, così come è successo al cuoco protagonista della cronaca nera.
Lo chef in questione è uno dei più famosi e conosciuti nel panorama culinario italiano, tanto da essere rinomato per la gestione del suo ristorante lussuoso e che si trova al centro dell’amo di Como, il quale recentemente è stato inserito all’interno della Guida Michelin ufficiale.
Arrestato noto chef stellato
Ebbene sì, come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente a fare il giro dei media è stata la notizia relativa all’arresto di un famoso chef stellato, il quale è stato tratto in arresto con ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari con i seguenti capi d’accusa: bancarotta fraudolenta, distrazione e frode fiscale.
Il protagonista di questa notizia è lo chef Giovanni Maspero titolare di uno dei ristoranti più famosi sul lago di Como, ovvero il lussuoso Tigli in Theoria. Una news che ha lasciato sotto shock gli stimatori della sua cucina e che negli anni hanno avuto modo di degustare finanze prelibate presso il suo ristorante.
Le accuse allo chef stellato
Secondo quanto reso noto anche da Il Sole 24 Ore, sembrerebbe che i militari della Guardia di Finanza abbiano scoperto una distrazione fiscale di circa 17,6 milioni di euro da una SRL a lui intestata, insieme ad un autoriciclaggio di circa 3,3 milioni di euro derivanti dai reati in materia fallimentare.
Il quotidiano in questione fa sapere che nel comunicato stampa ufficiale delle Guardia di Finanza circa i fatti imputati allo chef ah Giovanni Maspero è possibile leggere le seguenti dichiarazioni: “l reiterato e sistematico inadempimento, già a partire dal 2012, delle obbligazioni tributarie e previdenziali. Lo sviluppo delle indagini. La Guardia di Finanza ha accertato una contestata distrazione, in favore proprio o di altre società riconducibili all’indagato, della liquidità originata dal mancato versamento delle imposte con la susseguente sistematica falsificazione dei bilanci d’esercizio attribuendo alle somme distratte la natura di (inesistenti) crediti finanziari“.
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