Che cosa porta al sorgere dei sintomi del favismo e che cosa non mangiare se si soffre di questa brutta situazione fisica, assolutamente da non sottovalutare.
I sintomi del favismo possono essere facilmente individuabili. Questa è una intolleranza che può essere anche molto marcata e che presenta delle conseguenze fisiche anche molto evidenti. Si tratta di una malattia genetica di tipo ereditario.
Ed i sintomi del favismo possono scaturire anche da altro che non siano le fave, nonostante questo prodotto della terra dia il nome a tale patologia. Un fattore scatenante arriva da una mutazione di un enzima che si trova all’interno dei globuli rossi e può portare al manifestarsi di anemia emolitica e di ittero.
Con questo enzima alterato o assente, i globuli rossi risultano essere maggiormente indeboliti ed esposti ai danni ossidativi. Per quanto riguarda le fave, quelle che causano maggiori danni sono le fresche, più che quelle invece cotte o trattate.
Ed oltre alle fave ci sono anche altri alimenti che andrebbero evitati per evitare di incappare in possibili sintomi del favismo, per coloro che mostrano la predisposizione a questa intolleranza.
Sintomi del favismo, cosa non mangiare
Abbiamo anche i legumi a potere causare dei problemi. Quindi fagioli, lenticchie e ceci, oltre che la soia ed i piselli. Anche alcuni farmaci sono da evitare, come determinati antidolorifici, addirittura dei farmaci impiegati nella chemioterapia e degli antimalarici e sulfamidici.
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Va detto che è sempre e comunque necessario chiedere sempre prima un consulto al proprio medico di base, e poi nel caso anche ad uno specialista allo scopo di approfondire il discorso. Per quanto riguarda i sintomi più noti, abbiamo:
- anemia emolitica:
- ictus emolitico:
- febbre:
- dolori addominali;
- vomito;
- insufficienza renale acuta.
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Questi sintomi sorgono entro qualche ora dal momento in cui una persona predisposta ad intolleranza ha mangiate delle fave od altri alimenti forieri di favismo.
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Sono noti anche altre manifestazioni fisiche evidenti, come stanchezza diffusa, pallore, urine di colore scuro e spasmi addominali.
