Qual è l’articolo sottoposto a richiamo alimentare urgente per via della confermata presenza di una sostanza nociva al suo interno.
C’è una sostanza nociva all’interno di un articolo che è finito nel carrello della spesa di parecchie persone, nel corso degli ultimi giorni. Si tratta di una marca di riso messa di solito in vendita in molti punti di varie catene commerciali della grande distribuzione.
La sostanza nociva individuata a seguito di alcuni controlli sulla qualità è rappresentata dal triciclazolo. Si tratta di un potente fungicida, molto pericoloso per l’uomo. Addirittura tanto da essere messo fuori legge ormai già da diversi anni.
Correva l’anno 2016 quando, con una apposita delibera, la Commissione Europea aveva bollato il triciclazolo come una sostanza nociva tra le più pericolose dell’uomo ed in grado di comportare delle intossicazioni di una gravità da non sottovalutare. Tale sostanza è ritenuta un potenziale interferente endocrino ed è vista anche come cancerogena.
La presenza di questa sostanza nociva è venuta fuori dopo alcuni rilievi compiuti su dei campioni appositamente passati al vaglio degli addetti ai controlli in dei test di laboratorio. Il tutto è stato poi segnalato dal Ministero della Salute con prontezza.
Sostanza nociva, è il triciclazolo: si trova in questo alimento
I dettagli della situazione corrente sono consultabili sul sito web ufficiale dell’Ente, all’interno di una notifica di richiamo alimentare pubblicata nell’apposita sezione del portale ufficiale del Ministero.
Il prodotto tolto dal commercio è il Riso Vialone Nano a marchio Prix, che ha come produttore l’azienda Curti. C’è un solo numero di lotto interessato da questa problematica, si tratta del seguente: L 14/11/2024.
Questa indicazione coincide anche con quella che è la data di scadenza o termine minimo di conservazione. Il peso di ogni unità di questo prodotto è di un chilo e lo stabilimento di produzione è ubicato in Lombardia, nella località di Valle Lomellina, in provincia di Pavia.
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Il Ministero della Salute ha fornito ai consumatori la raccomandazione a non consumare il prodotto sottoposto a richiamo alimentare. Lo stesso va riconsegnato al punto vendita dove i consumatori hanno provveduto ad acquistarlo in precedenza.
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Così facendo chiunque sia coinvolto in questa problematica potrà ottenere o il rimborso della cifra spesa o la possibilità di sostituire la merce avariata con altra dallo stesso valore di spesa.
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Il tutto potrà avere luogo anche senza che si disponga più dello scontrino originario, visto che in casi urgenti come questo non è previsto alcun obbligo da parte del consumatore.