La grossa crisi vissuta qualche anno fa mostra alcuni pesanti strascichi oggi, a distanza di tempo. Fare la spesa oggi è assai più costoso.

Per colpa degli aumenti di prezzi con 100 euro compriamo poco per la spesa settimanale
Banconote in euro (Ricettasprint.it)

Da più di due anni non sentiamo altro di rincari, aumenti, crisi, crisi energetica, crisi produttiva, crisi di tutto. Tutto quanto è aumentato, i prezzi ciclicamente salgono sempre di più ed anche quando la tempesta è passata non scendono mai.

E le aziende produttrici nel settore alimentare il più delle volte si danno da fare nell’attuare degli escamotage. Le loro furbizie, che consistono in aumenti dei prezzi di vendita e nel cosiddetto shrinkflation (il rendere più piccole le confezioni o riducendo il contenuto accrescendo al contempo il prezzo)

La stangata sui prezzi riguarda sia i beni di prima necessità, come quelli alimentari o per la cura della persona e della casa. Che quelli non indispensabili. Per quanto concerne i primi, i prezzi di farina, latte, zucchero, uova, banane e altri beni di base sono letteralmente schizzati alle stelle.

L’analisi di Altroconsumo mostra aumenti fino al 50% negli ultimi 4 anni, con picchi dell’80% per l’olio d’oliva. Le famiglie italiane sempre più in difficoltà di fronte al carovita.

Aumento dei prezzi, l’impennata è evidente

Per colpa degli aumenti di prezzi con 100 euro compriamo poco per la spesa settimanale
Carrello al supermercato (Ricettasprint.it)

Il carovita non risparmia nessun genere alimentare di prima necessità. L’analisi condotta da Altroconsumo sui prezzi praticati dalla grande distribuzione nel nostro Paese rivela aumenti fino al 50% negli ultimi 4 anni per prodotti come farina, latte, zucchero, uova, banane e altri beni di base.

Una vera e propria stangata sui consumi delle famiglie italiane, che si trovano a fronteggiare una spesa sempre più insostenibile anche per i prodotti più essenziali. Basti pensare che se nel 2020 con 20 euro si poteva fare una spesa “dignitosa”, oggi ne servono 27,50 per lo stesso carrello.

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Il prodotto che ha subito il rincaro maggiore è l’olio d’oliva, con un aumento dell’80% in soli 3 anni. Un dato allarmante, se si considera che l’olio è un ingrediente fondamentale della dieta mediterranea. Ma anche latte, pomodori e pasta hanno registrato aumenti a due cifre, con il latte UHT salito del 35% dal 2020 ad oggi.

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Davanti a questi rincari, una vera e propria mazzata per il portafoglio degli italiani, molti consumatori si trovano in seria difficoltà anche solo per fare la spesa di base. Alle casse dei supermercati si registrano scene di vera e propria disperazione, con gente costretta a rinunciare ad alcuni prodotti o a rimettere parte della spesa sulle scansie.

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Un quadro drammatico, che testimonia come il carovita stia erodendo in maniera preoccupante il potere d’acquisto delle famiglie, costringendole a rinunciare ai beni di prima necessità. Una situazione che merita immediate risposte da parte delle istituzioni per sostenere il potere d’acquisto dei cittadini.