Per colpa dell’aumento dei prezzi c’è un ingrediente importantissimo che costa più di tutto, anche dell’olio. E non possiamo farne a meno.

Aumento dei prezzi, lo zucchero è il bene che costa di più
Corsia di supermercato (Foto Canva) – Ricettasprint.it

L’aumento dei prezzi sta flagellando la nostra spesa ed anche le abitudini alimentari di molti. Dall’inizio del 2022 stiamo assistendo ad una impennata progressiva del costo di tanti beni, sia di prima necessità che non indispensabili. E purtroppo molte componenti indispensabili in ambito alimentare adesso costano di più, arrivando di rincaro in rincaro a quella che è la situazione moderna.

Tante sono le cause dell’aumento dei prezzi. Tra la guerra in Ucraina che ha messo in forte crisi la produzione ed i raccolti di diversi ingredienti vitali alla crisi energetica che ha gravato anche sulle bollette di luce e gas dei soggetti produttori, alla fine a rimetterci più di tutti siamo noi consumatori. E c’è da scommettere che, anche con il raggiungimento della tranquillità e con la fuoriuscita dal periodo di crisi dettato dalla inflazione, i prezzi non scenderanno più e rimarranno così alti. Cosa che riguarderà anche un bene fondamentale, come ed in alcuni casi più dell’olio.

Aumento dei prezzi, qual è il bene indispensabile che costa di più

Aumento dei prezzi, lo zucchero è il bene che costa di più
Zucchero in grani ed in zollette (Foto Canva) – Ricettasprint.it

Se l’olio è irrinunciabile, lo è anche lo zucchero. E se l’olio ha raggiunto dei costi pazzeschi, lo zucchero è aumentato anche di più. Ed è questo il bene di prima necessità che più di tutto è stato soggetto ai rincari più pesanti.

Molti raccolti in Europa e nel mondo sono caduti vittima degli effetti del maltempo o di fenomeni inattesi fuori stagione, come ad esempio la siccità. Da agosto 2022 ad agosto 2023 gli aumenti sono stati pari ad un pauroso 42,3%.

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Prima un pacco classico costava sui 70 centesimi o poco più, ora è arrivato anche ad un euro e mezzo. La barbabietola da zucchero soffre particolarmente del caldo eccessivo e le temperature fin troppo miti (a metà ottobre ci ritroviamo ancora con 30° nelle ore diurne, in alcuni casi) non giocano certo in favore di una sua prosperità. Ancora una volta possiamo puntare il dito contro il cambiamento climatico e le conseguenze disastrose che lo stesso sta comportando.