L’acquisto di beni necessari, ma anche visite mediche e cure in generale e molto altro: l’aumento dei prezzi modifica tutto in peggio.
L’aumento dei prezzi è oggetto di analisi di diversi enti ufficiali. L’inflazione è salita portando con sé una impennata del costo della vita in generale. Come riferito da altroconsumo, nelle scorse settimane ha avuto luogo una analisi per capire gli effetti di tutto questo nella vita di tutti i giorni.
Ed anche per fare una proiezione di quelli che saranno i mesi a venire. Perché l’aumento dei prezzi sarà evidentemente una costante. In diversi pensano che la colpa di tutto sia il conflitto immotivato mosso dalla Russia nei confronti dell’Ucraina.
In realtà era anche da qualche mese prima che era cominciato un aumento dei prezzi. Benzina e diesel, materie prime, fonti energetiche hanno portato ad una serie di problemi a catena che alla fine si stanno ripercuotendo sulle nostre spalle.
E l’indagine di altroconsumo pone l’accento sulle conseguenze che l’inflazione sta avendo ora nel quotidiano. Diversi cittadini di età compresa tra i 25 ed i 79 anni fanno sapere che, in virtù di ciò, le loro abitudini sono cambiate.
Aumento dei prezzi, l’inflazione ha fatto salire tutto
Abitudini che riguardano praticamente qualunque aspetto concepibile. Dalla spesa allo svago, ai consumi in casa. L’acquisto di beni di prima necessità ad esempio verte molto di più su quei prodotti che si trovano in offerta. E se prima si guardava il marchio, ora si fa molta più attenzione al prezzo.
Contestualmente è calato il consumo di beni considerati non necessari. Come ad esempio merendine, snack e quant’altro. Cala anche la percentuale di acquisto rivolta a generi alimentari fondamentali come carne e pesce, perché in alcuni casi costano troppo.
Si preferisce portare a casa dagli scaffali beni più a lunga conservazione come pasta, farina, cibo in scatola e zucchero. Ma le variazioni sulle aspettative di spesa e sul rivolgersi a precisi servizi ha modificato anche l’ambito sanitario.
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Qualcosa non torna
C’è un terzo degli intervistati che ha dichiarato di non volersi curare o di non volere fare uso di medicinali se non proprio in situazioni di urgente necessità . Anche andare dal dentista o sostenere una visita di controllo è diventato molto più difficile da sostenere in termini di spesa. E lo stesso vale anche per l’acquisto di occhiali, dispositivi per l’udito e simili.
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È convinzione diffusa che questa situazione sia nata perché frutto di una grossa speculazione da parte evidentemente di soggetti che riescono a controllare il mercato. E questa è anche l’ipotesi avanzata nel corso delle ultime settimane dal Governo ed anche dalla Procura di Roma.
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La stessa Procura capitolina ha disposto l’apertura di una inchiesta per cercare di scovare eventuali illeciti relativi ai rincari dei carburanti. Ma nel frattempo noi continuiamo a pagare un conto salatissimo.
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