Spunta fuori un altro motivo per il quale limitare al massimo l’utilizzo delle bibite energetiche. E lo rivela uno studio compiuto di recente.

Bevande energetiche, il loro consumo è sempre molto alto. Ma sotto alla apparenza di vitalità che garantiscono si nascondono diverse criticità che meritano attenzione. Non si tratta solo del contenuto eccessivo di zuccheri o della forte dose di caffeina, ma anche di un problema chimico di grande rilevanza: la presenza di bisfenolo A (BPA), una sostanza tossica ormai sotto stretta osservazione dalle autorità sanitarie europee.

Bibite energetiche
Bibite energetiche, spunta un altro effetto collaterale: “Sono piene di bisfenolo A” – ricettasprint.it

Il BPA, infatti, viene utilizzato nei rivestimenti interni delle lattine per evitare che il contatto tra la bevanda e il metallo provochi reazioni chimiche indesiderate. Questo rivestimento, però, può rilasciare il bisfenolo nella bevanda stessa. Un’analisi condotta da Öko-Test su 22 marche di energy drink ha rivelato che il 90% di esse conteneva tracce di BPA. La preoccupazione più grande riguarda le quantità presenti, che in alcuni casi superano la dose giornaliera raccomandata per un adulto di 60 kg, consumando una sola lattina da 250 ml.

Quali sono gli effetti collaterali delle bevande energetiche?

In particolare, 14 dei prodotti analizzati sono risultati contenere livelli di BPA tali da superare il limite di sicurezza, portando a una esposizione potenzialmente dannosa. Tra le marche più note, Red Bull e Hell Energy si sono dimostrate prive di BPA, offrendo un esempio di come si possa ridurre questo rischio scegliendo materiali alternativi. Al contrario, l’Energy Drink Monster si trova tra i prodotti con le concentrazioni più alte di BPA, alimentando le preoccupazioni circa la sicurezza di questa bevanda.

Il BPA non viene aggiunto volontariamente alle bevande, ma è un sottoprodotto del rivestimento interno delle lattine, utilizzato per proteggere il contenuto dal contatto diretto con il metallo e prolungare la durata del prodotto. Tuttavia, tale protezione si rivela un’arma a doppio taglio, poiché il BPA viene rilasciato nel liquido, con potenziali effetti sulla salute.

Bibita energetica
Quali sono gli effetti collaterali delle bevande energetiche? – ricettasprint.it

Il rischio associato al bisfenolo A non è da sottovalutare. Viene classificato come sostanza tossica per la riproduzione e collegato ad un aumento del rischio di sviluppare tumori al seno, disturbi metabolici come l’obesità e problemi comportamentali nei bambini. Recentemente, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha drasticamente abbassato la dose giornaliera tollerabile di BPA, portandola a 0,2 nanogrammi per chilo di peso corporeo. Per fare un esempio, questa quantità minima può già avere effetti negativi sul sistema immunitario e sulla salute generale.

Cosa succede se si bevono troppe bevande energetiche?

Oltre al problema del BPA, le analisi hanno evidenziato anche altre criticità. La quantità di zucchero presente nelle energy drink è spesso troppo elevata. Una lattina di Red Bull, ad esempio, contiene circa 5,5 zollette di zucchero. Ovvero circa 27,5 grammi, un quantitativo che supera di gran lunga il limite giornaliero raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che si attesta intorno ai 25 grammi.

Per chi cerca alternative, alcuni produttori hanno iniziato a usare materiali privi di BPA, come resine epossidiche senza bisfenolo, o rivestimenti a base di poliesteri e acrilici. Ma anche queste soluzioni sono sotto osservazione, poiché potrebbero presentare rischi simili o altri effetti collaterali.

Lattina aperta
Cosa succede se si bevono troppe bevande energetiche? – ricettasprint.it

Ma le problematiche non si fermano qui. Le analisi hanno anche messo in luce che oltre il 50% delle bevande energetiche analizzate contengono più di 10 grammi di zucchero ogni 100 ml, quindi circa 25 grammi in una lattina da 250 ml, un valore già considerato eccessivo.

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Il loro uso va limitato

Per gli amanti del gusto dolce, molti produttori ricorrono ai dolcificanti artificiali, ma anche questi ultimi sono sotto scrutinio. Potrebbero alterare il sapore e, secondo l’OMS, potrebbero avere effetti collaterali non ancora ben compresi.

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Per quanto riguarda la caffeina, una lattina di 250 ml ne contiene circa 80 milligrammi, pari a quella di un espresso. Alcuni produttori arricchiscono inoltre le bevande con vitamine del gruppo B, sostenendo che migliorano il metabolismo e riducono la stanchezza.

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L’uso di queste vitamine in prodotti altamente zuccherati e caffeinati è criticato, poiché il fabbisogno di tali nutrienti dovrebbe essere soddisfatto attraverso un’alimentazione equilibrata e varia. E non tramite bibite particolarmente ricche di zuccheri e sostanze stimolanti.