La presenza del Bisfenolo A ha sempre fatto discutere per via delle sue implicazioni dannose sulla salute. Ora arriva una grossa svolta.
In Europa è avvenuto finalmente una importante mossa per garantire la sicurezza alimentare, adottando il Regolamento (UE) 2024/3190, che vieta l’uso del Bisfenolo A (BPA) in tutti i prodotti destinati a contenere alimenti e bevande. Questa decisione, approvata con il consenso unanime dei Paesi membri, del Parlamento europeo e del Consiglio, segna un significativo progresso nella lotta contro le sostanze chimiche potenzialmente dannose.
Il BPA è stato utilizzato per oltre un secolo nei materiali a contatto con gli alimenti, come vernici, rivestimenti, e imballaggi. La sua pericolosità è emersa nel tempo, portando a frequenti dibattiti tra esperti. Nel 2016, è stato classificato come sostanza estremamente preoccupante (SVHC) e la sua tossicità per la riproduzione e le proprietà di interferenza endocrina hanno sollevato allerta tra le istituzioni, tra cui l’EFSA. L’agenzia ha recentemente affermato che il BPA negli alimenti rappresenta un rischio per la salute, abbassando drasticamente la dose giornaliera tollerabile (TDI) a soli 0,2 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo.
Nonostante l’evidenza dei rischi associati al BPA, raggiungere un divieto totale non è stato semplice. Già nel 2011, la UE aveva vietato il BPA nei biberon, estendendo il divieto nel 2018 anche agli imballaggi per alimenti destinati a neonati e bambini. Tuttavia, diversi Stati membri, come Francia e Svezia, hanno intrapreso misure autonome per limitare l’esposizione, creando leggi nazionali. Il recente Regolamento bandisce l’uso del BPA e dei suoi sali nella produzione di materie plastiche a contatto con alimenti, adesivi, resine e altri prodotti.
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Sono comunque previste alcune eccezioni per situazioni in cui non esistono alternative tecniche. Ad esempio, le membrane per la filtrazione di agenti patogeni continueranno a utilizzare BPA a causa della loro importanza nella sicurezza alimentare. In aggiunta, il Regolamento estende il divieto anche al Bisfenolo S (BPS), già classificato come tossico per la riproduzione.
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Per consentire una transizione efficace, la Commissione ha stabilito un periodo di eliminazione graduale di 18 mesi per la maggior parte dei prodotti. Tuttavia, per alcuni materiali specifici, come quelli utilizzati per il confezionamento di frutta e pesce, il periodo è di 36 mesi a causa delle sfide nella ricerca di alternative.
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Anche i produttori di attrezzature professionali per la produzione alimentare avranno tre anni per adeguarsi. Il Commissario per la Salute e il Benessere degli Animali, Olivér Várhelyi, ha dichiarato che questo divieto, basato su solide evidenze scientifiche, mira a proteggere i consumatori da sostanze chimiche nocive.
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