La presenza di botulino nelle zuppe può risultare anche fatale, con un caso di morte avvenuto di recente. Le linee guida per stare del tutto al sicuro.
Botulino nelle zuppe, alcune settimane fa un tragico evento ha riacceso l’attenzione sulla sicurezza alimentare in Italia: la morte di un’anziana donna a causa di un avvelenamento da botulino dopo aver consumato una zuppa pronta.
Questo incidente ha spinto il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) a diffondere nuove raccomandazioni per produttori e distributori di alimenti. In particolare per quanto riguarda zuppe, vellutate e passati di verdura venduti refrigerati. Come possiamo proteggerci da eventuali intossicazioni?
Il botulino è una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, che può causare gravi malattie, talvolta fatali. Le zuppe pronte, pur essendo un alimento comodo e pratico, presentano rischi specifici.
Secondo il Ministero della Salute e l’ISS, sebbene questi prodotti subiscano un processo di pastorizzazione, questo non è sempre sufficiente per eliminare le spore di C. botulinum. Le caratteristiche intrinseche delle zuppe, come il contenuto di umidità e il pH, possono favorire la crescita di questo microrganismo.
Quanto bollire per eliminare il botulino?
Uno dei principali fattori di rischio è l’assenza di conservanti in molti di questi prodotti. La sicurezza alimentare si basa su una catena del freddo rigorosa, che deve essere mantenuta a temperature inferiori ai 6°C.
Tuttavia, dati recenti mostrano che la temperatura media dei frigoriferi italiani è ben al di sopra di questo limite, oscillando tra 8,5°C e 9,5°C. Ciò significa che, quando le zuppe vengono portate a casa, c’è una possibilità concreta che si interrompa la catena del freddo, consentendo così la proliferazione dei clostridi.
In risposta a questa situazione, gli esperti dell’ISS hanno suggerito che le etichette delle zuppe pronte includano indicazioni più precise riguardo alla preparazione. Nella nota inviata a importanti associazioni del settore alimentare, si raccomanda di “far bollire il prodotto per almeno 5 minuti a minimo 70°” prima del consumo. Questa semplice ma efficace misura può ridurre drasticamente il rischio di avvelenamento da botulino.
Il motivo alla base di questa raccomandazione è che l’ebollizione è un metodo facilmente attuabile e comprensibile per tutti. Non richiede attrezzature sofisticate, come un termometro, e può essere effettuata sia a casa che nei luoghi di lavoro.
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Però gli esperti hanno specificato che non ci sono indicazioni su come riscaldare questi prodotti nel microonde, il che potrebbe complicare ulteriormente la questione per chi utilizza frequentemente questo metodo.
Cos’altro fare sempre
Questo avvertimento serve come un richiamo alla responsabilità dei consumatori. È fondamentale essere consapevoli dei rischi associati agli alimenti pronti e adottare pratiche di preparazione sicure.
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Prima di acquistare zuppe pronte, è indispensabile verificare le etichette e prestare attenzione alle indicazioni di conservazione. Se possibile, controlla che il prodotto sia stato mantenuto a temperature adeguate durante il trasporto fino a casa.
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Si consiglia di non trascurare la pulizia del proprio frigorifero. Mantenere una temperatura ottimale non solo per le zuppe ma per tutti gli alimenti è cruciale per prevenire la crescita di batteri nocivi. Se hai dubbi sulla temperatura del tuo frigorifero, considera l’idea di utilizzare un termometro per alimenti per monitorare la situazione.