Prolifera la brucellosi all’interno degli allevamenti bovini dai quali si ricava il latte per produrre la mozzarella di bufala Dop. La situazione.
Brucellosi, una problematica da non sottovalutare che ha riguardato diversi allevamenti di bovini in provincia di Caserta, dai quali si ricava la mozzarella di bufala.
Confagricoltura ha ricevuto centinaia e centinaia di richieste da parte degli esponenti di categoria. Ben 350 allevatori della provincia interessata – praticamente la metà del totale – hanno richiesto che le autorità sanitarie preposte procedano con un vaccino contro la brucellosi.
Eppure, un pò a sorpresa, come riferisce fanpage, la Regione Campania non sembra volere ascoltarli e pare si dimostri non favorevole ad un vaccino anti brucellosi. Anche il Consorzio di tutela non si espone, probabilmente per non subire un danno di immagine che di riflesso potrebbe andare a riflettersi sulle vendite di mozzarella di bufala.
A favore del vaccino contro la brucellosi è invece l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, in Abruzzo, per mano del locale Centro di referenza nazionale delle brucellosi. La Confagrigoltura di Caserta ricorda come la produzione di latte da impiegare per la mozzarella di bufala Dop parta da capi di bestiame dai 3 anni in poi.
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Brucellosi, cosa sta succedendo
La vaccinazione invece andrebbe a riguardare animali dai 6 ai 9 mesi di età , in modo tale da proteggerli preventivamente per il futuro e per garantire un prodotto sicuro. Niente da fare invece per i capi adulti malati, che vanno necessariamente abbattuti.
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C’era stata una problematica simile tra 2008 e 2013, contrastata proprio con il vaccino apposito. Ma già dal 2014 il guaio si è ripresentato.
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Il vaccino risolverebbe ancora una volta tutto, ma Confagricoltura ricorda come la Regione Campania ad oggi non abbia intenzione di procedere in tal modo.
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