Come è andata la rilevazione compiuta su diversi prodotti a base di caffè presenti in commercio? Non bene: al loro interno c’è di tutto.

Al caffè non potremmo mai rinunciare. Si tratta della bevanda che più di tutte riesce a darci la carica giusta, dalla prima mattina fino a pomeriggio inoltrato. Ed anche di notte, se abbiamo la necessità di dovere restare svegli. Il caffè è anche parte di un rito quotidiano irrinunciabile, e possiamo gustarlo in diversi modi. Preparato con la moka, oppure con le cialde o con le capsule, il caffè è buono ed è un caposaldo delle nostre giornate.

Caffè cialde
Brutte notizie dal test che ha analizzato 12 marche di caffè: “Tanti metalli pesanti e non solo” – ricettasprint.it

Ma c’è caffè e caffè, come ci fa sapere la rivista svizzera “Saldo”, che ha condotto un test che riguarda per certi versi anche noi consumatori in Italia. Infatti “Saldo ha esaminato dodici marche di caffè, alcune delle quali vendute nel nostro Paese. Scopo di questa osservazione era quello di scovare la eventuale presenza di contaminanti,

Caffè, dove si accumulano i metalli pesanti?

Il caffè posto sotto alla lente di ingrandimento era costituito da caffè espresso e da caffè in grani. Ed i risultati non sono stati buoni. È infatti emersa la presenza, in diversi casi, di sostanze come l’acrilammide, il glifosato e vari metalli pesanti, tutti elementi che possono risultare potenzialmente nocivi per la salute delle persone. I risultati di questo test fanno preoccupare. L’acrilammide è un composto chimico che può formarsi durante il processo di tostatura del caffè. E che è stato classificato come potenzialmente cancerogeno.

Il glifosato, un erbicida molto utilizzato in agricoltura, è un altro contaminante preoccupante, mentre metalli pesanti come il cadmio e il nichel possono accumularsi nel caffè a causa del terreno di coltivazione. L’indagine di Saldo ha svelato che due marchi di caffè, quello di Aldi e quello di Lidl, contenevano tracce di glifosato. Anche se le quantità rilevate erano al di sotto dei limiti legali, la loro presenza ha riacceso il dibattito sull’uso di questo erbicida, considerato “possibilmente cancerogeno” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Chicchi caffè
Caffè, dove si accumulano i metalli pesanti? – ricettasprint.it

Nonostante la scoperta di contaminanti in alcuni caffè, ci sono anche buone notizie. Quattro delle marche testate si sono distinte per i loro bassi livelli di acrilammide e l’assenza di altre sostanze nocive.

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Alcune delle marche di caffè esaminate

La questione della presenza di metalli pesanti, in particolare il cadmio, è emersa in alcuni prodotti come il Bio Caffè di Migros e in due referenze di Lidl. Anche in questo caso, le concentrazioni erano al di sotto dei limiti legali, ma è fondamentale monitorare tali elementi, poiché il cadmio è noto per il suo accumulo tossico nel corpo umano.

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Particolare attenzione è stata riservata all’acrilammide, che ha mostrato valori elevati in alcuni campioni, come il Caffè Crema di Mövenpick e il Tradition Crema di Chicco d’Oro. D’altra parte, il Barista Espresso Dark di Tchibo si è distinto per il suo contenuto ridotto di acrilammide, ben al di sotto dei limiti europei. Un altro aspetto critico emerso dall’indagine è la mancanza di trasparenza riguardo all’origine dei chicchi di caffè.

caffè
Alcune delle marche di caffè esaminate – ricettasprint.it

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Molti marchi, tra cui Aldi, Lidl, Migros e Starbucks, non specificano in etichetta il paese di provenienza. Questo solleva interrogativi sulla qualità e la sostenibilità dei chicchi utilizzati. Ad esempio, l’espresso biologico di Aldi utilizza chicchi provenienti da paesi diversi come India, Tanzania e Perù, mentre il prodotto M-Budget si avvale esclusivamente di chicchi Robusta dal Vietnam.