Generalmente il burro viene ritenuto un alimento non sano. In realtà però non è affatto così: in alcuni casi fa addirittura bene.
Il burro non sempre fa male. Tale alimento porta a delle complicazioni di natura fisica solo nel caso in cui si esageri con la sua assunzione. Una cosa che però avviene con qualunque altro tipo di cibo, financo le verdure.
Per fare un esempio, troppa insalata restituisce un senso di gonfiore e di aria nello stomaco. Nel caso del burro, se qualcuno dovesse mangiarne tutti i giorni o comunque più volte nel corso della settimana senza la necessaria moderazione, si hanno conseguenze peggiori.
Ciò infatti porta ad un aumento alla esposizione a malattie di natura cardiocircolatoria oltre che a provocare un innalzamento del colesterolo. La differenza quindi la fa la quantità.
Perché in realtà basti pensare che l’olio ha più calorie del burro a crudo. Il quale tra l’altro è altamente digeribile. In 100 grammi di burro troviamo 75 kcal contro le 90 kcal di 100 g di olio.
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Burro, quand’è che fa bene
Si tratta di un alimento di origine animale, inviso ai vegani in quanto è ricavato dal latte vaccino o anche dal suo siero. Il contenuto di acidi grassi – colesterolo incluso – è alto nel burro. Ma il mangiarne in quantità controllate porta solo benefici al corpo.
Il burro è anche più completo dell’olio, in quanto quest’ultimo è costituito da soli grassi monoinsaturi contro la sua gran varietà. Inoltre è altamente digeribile e contiene molto poco lattosio. Questo aiuta tantissimo nel far si che l’apparato digerente riesca a smaltirlo in tempi relativamente brevi.
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È anche adatto ai bambini. Poi per le fritture (che pure vanno consumate in quantità moderate per non avere complicazioni) è adatto il burro chiarificato, che ha un punto di fumo di 252° contro i 175° di media di quello normale.
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Non dovrebbe comunque mai mancare una certa quantità ogni settimana di questo alimento visto che da esso forniamo le vitamine A, D, E e K.
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