Con il caffè errori e convinzioni che non corrispondono al vero sono un qualcosa di molto diffuso. Ecco in che cosa sbagliamo.
Caffè, gli errori più comuni. Ce ne sono e ne commettiamo tutti. Invece sarebbe meglio ovviare a questi sbagli, per gustare nel migliore dei modi possibili quella che è la bevanda più diffusa al mondo.
Di varietà ce ne sono tantissime ed alcune sono anche estremamente pregiate e costose. Questi errori che riguardano il caffè fanno riferimento a credenze che non corrispondono al vero, oppure a degli sbagli nella manutenzione della caffettiera, in maniera tale da comprometterne l’efficacia in fase di preparazione.
Ed anche dal punto di vista nutrizionale e per quanto riguarda le proprietà organolettiche, in molti pensano che le cose stiano in maniera diversa da quella che è invece la realtà. Partiamo proprio dalla moka, e cerchiamo di evitare uno degli errori che più pregiudicano il sapore del caffè.
Infatti la macchinetta non va lavata. Almeno non con saponi e detersivi vari, in quanto potrebbe influenzare le successive preparazioni ed alterare il gusto del caffè. Limitiamoci a dare una sciacquata sotto acqua corrente.
Inoltre, sapevate che il caffè più amaro a volte sottintende una minore qualità? Questa è una cosa da tenere a mente. Tanto per fare un esempio, la pregiata varietà Arabica ha un retrogusto dolciastro. Una tostatura troppo intensa produce invece quello amaro, allo scopo proprio di coprire una qualità non eccelsa.
I bruciori di stomaco sono riconducibili al caffè? Si, ma solo se c’è la prolungata abitudine di berne a stomaco vuoto, e magari anche in dosi giornaliere eccessive. In tutti gli altri casi invece i problemi digestivi potrebbero essere originati da altri fattori.
Quando un caffè con crema è buono? Quando la consistenza di quest’ultima è né troppo schiumosa né troppo densa, ma deve anzi risultare assai elastica.
Dopo la data di scadenza il caffè è da buttare: falso. Non esiste una scadenza precisa e la indicazione che troviamo sulla confezione è puramente simbolica. Certo è che bisognerebbe consumarlo il prima possibile (meglio se entro i tre mesi dalla scadenza, n.d.r.) una volta superato un certo limite temporale.
Ad ogni modo, non sussiste alcun rischio per la salute. Ovviamente se si conserva il caffè nel modo giusto, cioè all’interno della sua confezione da sigillare ogni volta, oppure in dei barattoli di vetro od in dei contenitori di latta dotati di coperchio a chiusura ermetica. Perché il caffè non deve entrare in contatto con l’aria.
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Conservate il caffè in frigorifero? Non dovreste farlo, perché lì c’è troppa umidità. Il posto migliore dove riporre i grani è una dispensa fresca e buia, al riparto da fonti di calore dirette.
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Acqua prima o dopo il caffè? Indicativamente sarebbe meglio berla prima, per preparare la bocca ad accogliere il sapore della bevanda nelle migliori condizioni possibili.
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