Siamo ad un passo dall’aumento del prezzo delle caramelle di Halloween, e tutto per l’ennesima crisi sul mercato di un ingrediente fondamentale.
Caramelle di Halloween dal prezzo più alto, si profila questo per la notte tra il 31 ottobre ed il 1° novembre prossimi, che da diversi anni viene celebrata anche da noi con questa festività. La notte di Halloween è un evento dal retaggio celtico e tipico degli Stati Uniti oltre che di altri Paesi anglofoni. Ma da un po’ di tempo anche in Italia è riuscita ad approdare ed a fare proseliti, e rappresenta per i più piccoli un modo per festeggiare Carnevale fuori stagione.
Il problema è che quest’anno le Caramelle di Halloween ed altri dolciumi saranno decisamente più salati, in senso figurato ovviamente. Perché infatti finiranno quasi sicuramente con il costare di più. Come mai tutto questo? All’orizzonte c’è una crisi che è rappresentata dalla penuria di zucchero. Proprio negli Stati Uniti è sorto questo problema, con l’allarme lanciato da molti produttori di caramelle e simili. Con lo zucchero che non si trova nelle consuete disponibilità, avrà luogo come conseguenza un aumento dei prezzi.
Le scorte di zucchero in Nord America sarebbero agli sgoccioli e questo vuol dire che già ora le aziende che producono dolciumi stanno affrontando un aumento dei costi. In alcuni casi c’è da fare i conti con una nuova ed improvvisa strategia commerciale rappresentata dal taglio di produzione. E di questo problema ha parlato pure l’autorevole Wall Street Journal, citando una politica attualmente vigente negli USA e che risulterebbe essere eccessivamente penalizzante.
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Difatti risulterebbe che ci sia una quantità minima dell’85% che riguarda il locale mercato interno per la quale tale percentuale deve provenire da industrie proprio presenti sul quel territorio. Intanto a maggio c’era stato il livello massimo di prezzo di zucchero per libbra, pari a 42,56 centesimi di dollaro. Stessa storia per lo zucchero da barbabietola, che era arrivato a costare 62 cents di dollaro a libbra.
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In tutto ciò il calo attualmente calcolato dovrebbe ammontare a -3% quasi. La cosa ha causato un calo di volume negli affari di alcune aziende, con un susseguente abbassamento dei guadagni stimati. In altri casi la soluzione è quella di fare in modo di trovare dei fornitori dall’estero.
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Ad ogni modo l’aumento dei prezzi è inevitabile, questo negli Stati Uniti. E non si sa se anche in Italia ed in Europa la situazione continuerà ad essere stabile o se ci saranno ulteriori aumenti anche qui, dopo i rincari avvenuti durante gli ultimi due anni. Le cause sono da ricercare sempre nella crisi energetica, nella carenza di materie prime con relativi aumenti dei costi e nel conflitto in Europa Centrale.
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