Carlo Cracco torna a far parlare di sè in questi giorni drammatici di pandemia. Una foto clamorosa condivisa sui social diventa virale in poche ore. Lo chef stellato risponde così alle polemiche sorte nelle ultime settimane in merito al suo silenzio sull’emergenza sanitaria.
L’Italia sta attraversando senza dubbio una delle crisi più gravi della sua storia e tutti stanno cercando di offrire il proprio contributo. Soprattutto i personaggi noti, stanno tempestando il web con brevi video o appuntamenti fissi in cui illustrano in che modo stanno trascorrendo la propria quarantena volontaria tra le mura domestiche. C’è chi cucina, chi rassetta, chi mette in ordine il giardini, chi scrive, chi compone: ognuno il suo, invitando i cittadini a restare a casa. Uno slogan che ormai è diventato imperativo, considerato il carissimo prezzo che il nostro paese sta pagando in termini di vittime.
Il comportamento di Cracco era sembrato estremamente in contrapposizione con quello degli altri colleghi. I quali avevano repentinamente chiuso i battenti dei loro ristoranti, invitando i clienti a non uscire per preservare la salute pubblica. Lui invece in piena controtendenza aveva scelto di continuare a lavorare, anche quando la situazione lombarda già volgeva al declino. Pubblicizzando piuttosto il claim ‘Milano non si ferma’, senza fermare le sue attività di ristorazione anche online. Proprio questa sua evidente ostinazione aveva fatto sorgere un vespaio di polemiche. C’era tra i followers chi lo accusava di eccessivo provincialismo, dal momento che non solo Milano, ma anche tante altre città e regioni versavano in condizioni disperate. Altri invece non ammettevano che in una situazione del genere, lui continuasse a ‘sponsorizzare’ una normalità non più vivibile in concreto.
Lo chef è rimasto in silenzio, finchè in conseguenza dell’ultima stretta imposta dai divieti governativi, ha dovuto sottostare e chiudere i suoi locali. Mentre qualcuno degli ammiratori sentenziava: “Meglio tardi che mai”, lo chef preparava una risposta davvero niente male alle polemiche sorte. Una intervista di due giorni fa al portale online ‘Identità Golose’ ha rivelato la nuova attività di ristorazione. Decisamente diversa da quella alla quale è abituato, ma senza dubbio più gratificante dal punto di vista umano.
Cracco era infatti reduce da un sopralluogo al cantiere dell’ospedale straordinario che aprirà tra circa 10 giorni alla Fiera di Milano. In esso troveranno posto ben quattrocento letti per malati di Covid-19. Ecco dunque cosa stava progettando lo chef che, insieme al suo staff, si sta occupando del sostentamento dei tantissimi operai che giorno e notte lavorano senza sosta per ultimare quanto prima possibile la struttura. “Ci siamo resi disponibili attraverso la Regione Lombardia a dare una mano coi pasti. Nel nostro ristorante sei ragazzi dei nostri hanno preparato cibo che io ed altri collaboratori, abbiamo servito a tutti coloro che stanno lavorando. Avevamo poco tempo, quindi siamo stati sul classico: insalata di riso con verdure e una bella frittata con zucca, castagne e patate. Cucineremo ancora nei giorni a seguire” ha raccontato Cracco.
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Ed ecco che con grande stupore, gli operai si sono ritrovati a condividere la mensa con un chef stellato. Grandissima emozione ovviamente da parte loro, che hanno voluto immortalare con i propri cellulari la piacevole scoperta e diffonderla sui social. In poche ore la foto clamorosa condivisa dalla moglie di uno di essi (quella in basso), è diventata virale ed è stata condivisa da centinaia di utenti. Ecco dunque la migliore espressione concreta dello slogan ‘Milano non si ferma’.
Lo chef sorridente e disponibile, si è prestato a chiacchierare con gli addetti ai lavori, mettendo la sua professionalità al servizio della comunità. “Ci prenderemo cura di loro, è quello che possiamo fare noi, che stiamo bene. Però ci sono ancora troppe persone in giro: facciamo la nostra parte se restiamo a casa, solo così possiamo contribuire a non diffondere questa bestia” ha spiegato Cracco.
“La situazione è molto molto difficile quindi meno stupidaggini si fanno, meglio è. Vedo troppa mancanza di responsabilità: se ci sono delle disposizioni, bisogna seguirle” ribadisce lo chef. Annunciando addolorato: “Abbiamo anche perso uno dei nostri l’altro giorno. Si tratta di Matteo Malusardi, gestore e sommelier del locale ‘Antica Trattoria al Laghett’ a Chiaravalle, un luogo in cui vado spesso. Aveva 38 anni: se muore un ragazzo a quell’età vuol dire che può capitare a chiunque”.
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