Carlo Cracco è uno che certamente non demorde. Lo chef non si ferma, con un silenzio clamoroso sull’emergenza che sta vivendo l’Italia in questo periodo.
A differenza di tanti suoi colleghi, tra i primi Bruno Barbieri, lo chef milanese non ha mai mostrato segni di ‘cedimento’. Fin dalle prime battute di arresto subite dalla migliore ristorazione italiana a seguito dell’improvvisa esplosione del contagio da coronavirus, lui ha continuato imperterrito a lavorare, continuando a tenere aperti i battenti del suo locale. Dopo la festa di San Valentino, quando già le prime avvisaglie facevano tremare il settentrione, Cracco si è fatto manifesto vivente dello slogan ‘Milano non si ferma’, pubblicizzando i suoi eventi riservati agli under trenta.
Inizialmente poteva sembrare quasi eroico, un gesto da combattente che non voleva arrendersi all’avanzare silente di un nemico invisibile e mortale. Poi però questa sua convinzione si è tramutata in polemica, anche da parte dei suoi stessi followers. E’ di appena una settimana fa la foto che lo ritrae nella sua cucina, con una maglietta che riportava ancora una volta il decantato slogan.
Apparso ai più, in quel momento, una forzatura in una situazione già drammatica dal punto di vista sanitario, soprattutto in Lombardia. Insomma, il punto di partenza per una serie di pesanti critiche al suo atteggiamento, ritenuto alquanto cinico ed indifferente. Iniziando dal notare che, alle sue spalle, due giovani cuochi erano intenti a discutere senza i dispositivi sanitari richiesti per la prevenzione del contagio ed in barba alle distanze imposte dai decreti.
Facendo seguito poi con la sola paventata ‘solidarietà’ al popolo meneghino, quando invece tutta la regione o meglio, tutta l’Italia iniziava a versare in condizioni decisamente critiche. Insomma, un vespaio di polemiche hanno investito l’inossidabile chef che, con grande non chalance ha perseguito l’obiettivo di restare aperto quanto più possibile.
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Carlo Cracco | Stupisce tutti | Silenzio clamoroso sull’emergenza
Finchè le restrizioni governative sono diventate improrogabili ed anche lui ha dovuto, a malincuore, cedere. Mentre gli altri colleghi già da tempo avevano chiuso i rispettivi ristoranti, facendosi promotori del messaggio trasmesso dal governo ‘io resto a casa’. Addirittura Barbieri, con grande simpatia, ha iniziato una serie di dirette in cui mostra come realizzare con maestria alcuni piatti semplici e gustosi. Lasciandosi anche andare ad un pò di angoscia per via della dolorosa perdita di alcuni cari amici portati via da questa malattia crudele.
Il business però non si ferma mai. Tant’è che chef Cracco ha continuato a mantenere viva, nonostante tutto, l’attività del suo shop online. Baci di Cracco, proposte per la Festa del Papà, colombe pasquali: il laboratorio di Carlo non si ferma, neppure davanti all’emergenza coronavirus.
Una dolcezza un pò amara, accompagnata da un clamoroso silenzio sulla situazione intorno. E se da un lato c’è chi apprezza, dall’altro qualcuno obietta che oggi le priorità sono ben altre. Espressione del sentimento comune è il commento di un follower: “La sua è una scelta coraggiosa che, seppur arrivata in ritardo dopo clamorosi messaggi subliminali mal interpretati fino a due giorni fa con video psichedelici tipo #milanononsiferma o t-shirt #milanoneverstop, Le fa onore. Ora tutti uniti e coraggio”. Insomma, ‘a pensar male si fa peccato, ma a volte ci si indovina’ o ‘meglio tardi che mai’?
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