L’utilizzo della carta stagnola o della pellicola trasparente e contenitori in plastica può essere deleterio per la nostra salute se i cibi non vengono conservati correttamente.
In casa della quasi totalità della popolazione non manca mai la carta stagnola o la pellicola trasparente ed oramai i contenitori in plastica sono un comune denominatore nelle nostre cucine, ma quali sono i rischi per la nostra salute in termini di conservazione degli alimenti? Purtroppo l’utilizzo di carta stagnola o pellicola o contenitori in plastica non è esente da rischi in maggior modo se gli alimenti sono conservati male.
Diversi studi condotti dall’Istituto superiore di sanità e dal Comitato nazionale per la sicurezza alimentare così come spiegano Carlo Signorelli, docente di Igiene alla Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e Tijana Lalic, Servizio Igiene e Alimenti Asl Parma, confermano che la presenza di alluminio e il suo rilascio dagli stessi imballaggi è in relazione alla modalità di utilizzo e dipende da fattori come la temperatura, il tempo e la composizione dell’alimento nonchè il suo stato. Se gli alimenti sono acidi o salati il rischio di contaminazione aumenta se questi cibi presentano tempi e temperature elevate.
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Nell’organismo umano, la presenza di alluminio è di 20mg alla settimana, limite oltre il quale si presentano fattori di rischio, per un bambino di 20 chili, mentre è di 70mg per un adulto di 70 chili. nel protrarsi del tempo il rilascio di alluminio va a danneggiare alcuni organi come fegato, reni, ossa e tessuto adiposo danneggiando i regolari processi biologici del nostro corpo con effetti tossici e infiammatori.
“Non tutti i prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati siano sicuri al cento per cento” – spiegano Signorelli e Lalic al Giornale e continuano: “l’alluminio non è adatto a ogni utilizzo a causa della presenza di plastificanti, come gli ftalati In fase di produzione industriale, questo materiale può rilasciare cloruro di vinile e di additivi come il piombo.
I rischi maggiori vengono però dalla modalità di conservazione dei cibi, con la possibile “contaminazione da parte di microrganismi come virus o batteri. Alimenti “sensibili sono i prodotti della pesca, le preparazioni alimentari combinate, le uova, la carne suina e i loro derivati”.
I virus e i batteri sarebbero Norovirus, clostridium botulinum, campylobacter,epatite A, tossine batteriche, Stec, trichinella e intossicazione da istamina. Attenzione anche alla cottura non sufficiente e alla temperatura troppo elevata.
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