Ci sono alcuni tipi di castagne che risultano nocivi. Infatti possono portare all’avvelenamento. Come riconoscere quelle buone senza correre alcun rischio.
Un allarme importante e per nulla da sottovalutare arriva dalla ANSES. Si tratta della Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail, ente che in Francia presiede a parecchie decisioni che riguardano la sicurezza anche in ambito alimentare. La notizia è riportata in Italia da montecarlonews.it e ha quasi dell’incredibile. Bisogna infatti fare attenzione in merito.
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Sembra che ci sia un pericolo legato alle castagne, con numerosi casi di segnalazioni da avvelenamento sorti proprio dopo avere ingerito questo prodotto che è rappresentativo della stagione autunnale. Sotto accusa c’è la mancata capacità , da parte di molti, di compiere le opportune differenziazioni del caso tra i marroni e le castagne d’India. E succede un pò quel che accade tra la cipolla ed il bulbo del narciso, che invece è velenoso. Non sapere riconoscere questo o quel prodotto naturale sano e sicuro porta al sorgere di situazioni che richiedono un soccorso da parte del personale sanitario. Stando a quanto riportato dall’ANSES, le castagne sono sicure. Sia selvatiche che coltivate. Ma la castagna d’India, che è nota anche come ‘castagna matta’ o ‘castagna amara’ e che è in pratica il frutto dell’ippocastano, è tossico.
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Castagne, le cose che bisogna conoscere
Una sua ingestione accidentale porta al sorgere di sintomi come nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e bruciore alla gola. Esiste un modo per riconoscere le castagne normali da quelle d’India. Occorre fare riferimento al riccio che le avvolge. Per quelle commestibili la forma di colore marrone e con molte spine e contiene due o tre unità di castagna. Spesse volte di dimensioni piccole e dalla forma triangolare ed appiattita. Invece nel caso degli ippocastani il riccio è verde, con punte piccole e con dentro un solo marrone di grandi dimensioni. Anche le foglie dei due tipi di albero sono differenti. L’albero dal frutto commestibile ha foglie piccole ed ovali, quelle del secondo sono allungate.
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