Alcuni cereali Kellog’s, Nestlé e di altre marche non superano i controlli qualità di una rivista specializzata a tutela dei consumatori.
Una indagine alimentare sui cereali Kellog’s con glifosato che si presume siano contenuti al loro interno. Questo è quanto ha compiuto dagli esperti della rivista tedesca Öko-Test. In delle approfondite analisi compiute a tutela dei consumatori, e di cui parla anche Il Salvagente, si apprende come alcune marche di cereali per la colazione non abbiano raggiunto i requisiti minimi di sicurezza richiesti in ambito alimentare.
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Sono 50 le diverse tipologie di alimento, appartenenti a diverse marche, presi in considerazione per questa ricerca. Alcuni sono firmati da Kellog’s. In generale però solamente 15 sono i risultati di eccellenza raggiunti e tra quelli promossi a pieni voti figurano i cereali Crownfield, comunemente reperibili all’interno dei punti vendita Lidl. Diverse le problematiche che sono emerse, tra presenza di sali, oli minerali, pesticidi, acrilammide ed anche zuccheri, tutti in eccesso. I risultati migliori fatti registrare dai cereali Kellog’s arrivano al di fuori della ristretta fascia di eccellenza.
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Cereali Kellog’s, molto male assieme a Nestlé
Tra quelli classificati come ‘buoni’ ci sono i cereali Kellog’s classici, i corn flakes. Al loro interno sono presenti delle tracce di pesticidi ma soprattutto di acrilammide. Si tratta di una sostanza cancerogena che si sviluppa nei processi di cottura superiore a 120°. La Unione Europea attualmente non ha fissato un limite standard di presenza nei prodotti alimentari per l’acrilammide.
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Molto più in giù figurano poi, secondo i risultati di Öko-Test, gli Special K, a causa sempre di residui di pesticidi ed acrilammide ma anche per la presenza di glifosato. Sonora bocciatura anche per i Fitness di Nestlé e per Dr. Schär, oltre che per tre marchi di cereali biologici per la presenza di varie micotossine.
