Ogni pasta ha il suo sugo e viceversa, un abbinamento che non è sempre automatico e che potresti avere sbagliato chissà quante volte. Ad esempio che pasta usi per fare la carbonara?
I piatti tipici della nostra cucina sono tantissimi, tutti buoni e tutti che caratterizzano la gastronomia di una specifica regione.
Ognuno, chi più o chi meno, li ha replicati a casa propria, senza sapere che ci sono degli errori madornali che sarebbe bene evitare per non fare figuracce.
Ebbene sì, è un bel problema perché se ad un determinato condimento è abbinato un determinato formato di pasta fin dagli esordi della ricetta, un motivo ci deve pur stare. E soprattutto non azzardarti mai a contraddire chi, delle preparazioni gastronomiche tipiche delle nostre regioni, è un purista certificato: potresti incorrere in una bega senza fine sulle origini della tradizione. Ecco quindi un piccolo vademecum su come associare un determinato sugo al suo tipo di pasta perfetto. La coppia storica che non deve mai essere sacrificata, neppure a favore della cucina attuale che predica innovazione e contaminazione.
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Altrimenti anche la nonna di turno potrebbe iniziare a far partire pentole e mestoli di legno all’indirizzo del povero malcapitato di turno. Iniziamo subito con alcuni piatti assolutamente iconici della cucina laziale, amatissimi e super goduriosi. Stiamo parlando della triade carbonara, amatriciana e gricia dai quali non si può prescindere se si vuole preparare un primo ricco e saporito. Per due di essi sono richiesti gli spaghetti, mentre uno si affida ai rigatoni. Vediamo se hai indovinato, così posso svelarti subito il segreto. I primi due vanno a braccetto con la pasta lunga, l’ultimo invece con quella corta: le varianti con i bucatini non sono ammesse, pare che nella notte dei tempi l’unico formato reperibile fossero gli spaghetti e quindi vanno fatti così.
Tra Lazio e Campania invece si colloca l’incredibile gusto del sugo alla puttanesca, con pomodori olive nere di Gaeta, capperi ed alici: una bomba di gusto che pretende assolutamente l’abbinamento con gli spaghetti. Un passaggio in Sicilia per assaporare la pasta alla Norma è d’obbligo: sapete quale formato va a braccetto con questo condimento favoloso impreziosito dalla grattugiata finale di ricotta salata di pecora? I sedani rigani, parenti dei più comuni rigatoni, ma leggermente affusolati. Torniamo nel Lazio per mangiare una velocissima cacio e pepe ed anche qui l’errore non è consentito: vanno ancora alla grande gli spaghetti, avvolgenti e saporiti. La Campania ci regala anche i sughi a base di vongole e l’amatissima pasta alla Nerano.
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Qui cosa ci vuoi mettere, se non ancora gli spaghetti? Proprio come per la frittata di pasta alla napoletana, ricetta anti spreco strepitosa che si rivela perfetta anche da mangiare fredda. Insomma, pare proprio che il formato di pasta che identifica alla perfezione i gusti degli italiani nei più famosi piatti tipici siano proprio gli spaghetti senza se e senza ma. E per la pasta e patate? Assolutamente non si può transigere: ci vuole la pasta mista o detta in dialetto napoletano ‘pasta ‘ammescata’ per dare maggiore corposità al risultato finale. Da oggi in poi non sbaglierai più!
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