Una nuova avventura lavorativa cominciata pochi mesi fa per uno chef che è stato poi licenziato attraverso un messaggio su WhatsApp, ma a lasciare tutti senza parole è il clamoroso retroscena dietro la scelta della titolare.
Tutto è successo a Como, così come riportato anche da Quicomo.it, che ha raccolto la testimonianza di uno chef che da luglio 2022 aveva ricevuto un ingaggio con sei mesi di prova presso un ristorante.
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Un progetto lavorativo al quale lo chef in questione credeva così tanto da fare turni da 15 ore per aiutare il proprio titolare, il tutto per aiutare l’impresa durante un delicato momento che aveva fatto fa scenario a numerosi licenziamenti. Lo chef, però, era pronto a mettere in atto il suo dovere da cuoco e lavoratore: “Nel mio caso era una mia scelta quella di lavorare così tanto. Sono stato anche un imprenditore nel settore e quindi in virtù di un progetto in cui credevo non mi sono mai tirato indietro”.
Durante il racconto in questione, lo chef ha spiegato come durante questo momento di transizione si fosse cominciato a porre delle domande molto importanti sul suo lavoro e anche il corrispettivo economico che doveva ricevere per gli straordinari, in modo informale e durante una chiacchierate. Successivamente ecco che rivela: “Il giorno dopo non c’erano più le telecamere e anche la macchinetta per obliterare i cartellini era sparita”.
La situazione è crollata quando lo chef ha cominciato ad accusare de problemi alla caviglia, forse a causa delle tantissime ore trascorse in piedi: “Fatto sta che mi ritrovo delle ulcere sottopelle da curare. Faticavo a stare in piedi. Il 26 ottobre scorso, dopo il turno del mattino, intorno alle 14.30 chiedo di poter uscire per andare dal medico”.
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La risposta ricevuta in quel caso, però, fa da scenario ad una risposta che lo chef non sarebbe di certo aspettato di ricevere: “Avviso la titolare che sapeva già da giorni che non stavo bene e anche via messaggio mi aveva invitato a riposare di più: ‘Ti faccio mettere una brandina in cucina’, mi aveva detto”.
Lo chef, quindi, riceve una diagnosi dal medico per il quale gli viene imposto di fermarsi per ben 10 giorni dal lavoro, preparando tutto l’incartamento necessario per avviare le pratiche necessarie per avviare lo status di malattia.
Infine, lo chef conclude così il racconto relativo al suo licenziamento: “Avviso di non riuscire a tornare al ristorante ma, di tutta risposta, ricevo un messaggio via WhatsApp dove mi veniva comunicato che ero licenziato. Io però ero già sotto malattia con l’Inps che aveva già trasmesso i documenti al datore di lavoro. Il motivo per cui ci tengo a denunciare pubblicamente questa vicenda è che un lavoratore non può ne deve essere trattato così. Io sono uno chef esperto e ho lavorato anche in Asia e non mi manca l’esperienza per cui ho già altre richieste da valutare. Ma ci sono i ragazzi, tanti, che sono stati licenziati o se ne sono andati perché mancavano i presupposti umani. Si è persa la correttezza e l’umanità”.
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