Le Gefilte fish della chef Zia Cri e della Direttrice Angela Frenda sono un piatto di origine ebraica tipico della città di Odessa. Simbolo di unione e Pace, perché sia i Russi che gli Ucraini le mangiano.
Le Gefilte fish della chef Zia Cri e della Direttrice Angela Frenda sono delle polpette di pesce veramente speciali realizzate durante questo programma come invito perché la Russia ritorni ad essere il simbolo di pace che è stato in passato e che finisca immediatamente la guerra in Ucraina.
Questa ricetta è stata illustrata dalla chef Zia Cri ai telespettatori della famosa trasmissione televisiva di cucina “È sempre mezzogiorno” durante la puntata andata in onda su Rai Uno lo scorso 15 marzo 2022.
Più precisamente, questa preparazione è stata illustrata nello spazio “Dedicato alle donne” dopo che la Direttrice Angela Frenda ha presentato la protagonista di oggi: Raisa Maksimovna Gorbačëva, ovvero la moglie del celebre politico russo Michail Sergeevič Gorbačëv.
Per chi non si ricordasse o non sapesse, ricordiamo che Michail Sergeevič Gorbačëv è stato l’uomo della perestrojka, cioè della riforma politico-sociale ed economica dell’Unione Sovietica a metà degli ’90 del secolo scorso.
Insomma, è stato l’uomo che ha permesso l’apertura della Russia al mondo e “della fine-precisa la Direttrice di Cook Angela Frenda- del terrore del famoso bottone rosso. La famosa firma di lui con Regan in cui hanno messo fine alla guerra fredda ha rappresentato per tutto il mondo un respiro di sollievo, un dire adesso va bene andiamo verso la pace. E poi, ha rappresentato tante altre cose per i russi”.
Le Gefilte fish della chef Zia Cri e della Direttrice Angela Frenda sono delle polpette di pesce buonissime che potete facilmente replicare anche a casa. La potete mangiare brodosa oppure in una variante asciutta: secondo i vostri gusto. È buona in entrambe le versioni.
Questa ricetta, come già detto, è stata illustrata dalla chef Zia Cri durante la suddetta puntata della famosa trasmissione televisiva di cucina “È sempre mezzogiorno” andata inonda su Rai Uno.
Ma chi era Raisa Maksimovna Gorbačëva? Questa è una donna passata alla storia che è diventata, quando ancora era in vita, talmente importante da essere chiamata da tutti semplicemente Raisa. Era, insomma una di quelle donne che hanno una luce tutta loro. “Raisa -spiega la Direttrice Angela Frenda- nasce in un paese in Siberia. Il papà sarà imprigionato per reati di opinione perché si era espresso contro gli eccessi dello stalinismo. La mamma ha dovuto portare avanti questi figli con grandissimi sacrifici”.
È a 18 anni che la giovane Raisa, studenetssa modello, si trasferisce a Mosca e si iscrive a sociologia. Qui incontra il giovane Gorbačëv e tra due scoppia subito la scintilla: si sposano poco dopo e dalla loro unione nascerà la figlia Irina. Con loro “nasce anche-precisa la Direttrice Frenda- il grande sogno della Russia, cioè diventare un paese libero che si buttava alle spalle la chiusura del regime. In qualche modo, concedeva ai suoi cittadini l’autodeterminazione: cioè il poter dire io sono libero di poter dire e fare quello che voglio, non me lo impone lo Stato”.
Che cosa aveva di speciale questa donna? Ella “non era la solita compagna di-spiega la Direttrice Frenda- un uomo di partito ma era una first lady: cioè scendeva sorridente, ben truccata, pronta alle battute, simpatica”. È una donna mancata un pò troppo giovane perché si è ammalata di leucemia.
“Durante il colpo di Stato-precisa la Direttrice Frenda- ebbe un ictus, forse dalla paura, e una semiparalisi e da allora si è ammalata di leucemia. Poi c’è stata la caduta politica di Gorbačëv e loro hanno iniziato a girare il mondo per conferenze. Lo stesso Gorbačëv poi spiegò che tutto questo serviva per raccogliere i fondi per la malattia di sua moglie che la porta alla morte nel settembre del 1999 in una clinica in Germania dopo una lunghissima malattia dalla quale non si è mai riuscita a riprendere”.
Realizzato in: pochi minuti
Tempo di cottura: una ventna di minuti
Tempo di riposo: alcuni minuti
In una ciotola mescolate le carote tritate con il trito di cipolla e il pesce macinato molto finemente dopo averlo privato di pelle e lische. Aggiungete l’uovo, aggiustate di sale e pepe e inglobate le briciole di pane azzimo. Impastate il tutto per avere un composto omogeneo che farete riposare per farle compattare.
Trascorso il tempo necessario, con l’impasto rassodato date forma alle polpette che farete cuocere in una pentola con del brodo di pesce bollente ricavato dagli scarti del pesce. Cuocete per una ventina di minuti e poi trasferite le polpette su un canovaccio pulito per farle asciugare. Impiattate e servitele con il brodo di cottura freddo, decorando il tutto con le verdure che avete usato nel brodo.
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