Una donna incinta possono gustare la mortadella oppure no? Si tratta di un alimento crudo o cotto? Scopriamo insieme.
Mortadella, qualcosa di sublime, di irresistibile, che sta bene con tutto ed anche da sola. Questo insaccato è italianissimo, al pari di tante altre bontà gastronomiche che non si trovano in altre parti del mondo.
Com’è fatta la mortadella? Con lardo e carne di maiale, alle quali vengono aggiunte delle spezie ed altro, per insaporire ancora di più il tutto. Il retaggio di questo insaccato è alquanto vecchio, dal momento che se ne ha notizia già a partire dal 1600 a Bologna.
Proprio quella di Bologna è l’unica ad avere la certificazione Igp in Italia, segno di altissima qualità oltre che di originalità. Da allora ad oggi però qualcosa è cambiato nella sua preparazione, con il tasso di lardo impiegato che è calato della metà, fino al 15% ormai.
Mortadella incinta, se e quando si può mangiare
È bene sapere se la mortadella risulti essere cotta oppure no. Perché ci sono situazioni nelle quali l’assunzione di tale alimento è da evitare.
Il caso più diffuso è quello della gravidanza, con le future mamme alle quali è preclusa l’assunzione di diversi tipi di cibo. In particolar modo quelli crudi sono tassativamente da evitare.
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Ma non è il caso di questo salume per fortuna, che è infatti cotto. Gli ingredienti come le spezie vengono aggiunti all’interno dell’impastatrice, poi il tutto diventa più compatto ed inserito in un budello, che una volta era naturale mentre ora è sintetico, il più delle volte.
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Proprio da questo deriva anche la forma classica dell’insaccato, oltre ai diversi taglio di peso.
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La cottura avviene a 75° in forno, che è la temperatura a partire dalla quale i batteri vengono dissolti in ogni caso. Infine si passa al confezionamento, con il processo di produzione delle mortadelle che dura in media quattro giorni.
Facendo uso della dovuta cautela qualsiasi rischio sarà evitato. Basta solo agire con la dovuta prudenza, e se avete comunque dei dubbi potete sempre chiedere come comportarvi rivolgendovi al vostro medico di base oppure ad uno specialista.