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Chiacchiere di Carnevale, perché si chiamano così? La curiosa storia del dolce più famoso di questa festività

Qual è l’origine del nome delle chiacchiere di Carnevale, famosissime ed amatissime in tutta Italia seppur anche con dei nomi diversi.

Le chiacchiere di Carnevale le conoscono, le amano e le sgranocchiano tutti, grandi e bambini. Proprio questo è il dolce tradizionale italiano della festa in maschera, anche se ce ne son tanti altri a rappresentare tradizioni ed usanze nelle varie Regioni del nostro Paese. È innegabile però che le chiacchiere di Carnevale siano le delizie più amate durante il periodo in questione. E sono tanti i perché. Questi dolci sono croccanti, piccoli e quindi facili da gustare, in qualsiasi occasione. A tavola come anche no.

Chiacchiere di Carnevale, perché si chiamano così? La curiosa storia del dolce più famoso di questa festività (ricettasprint.it)

Il nome delle chiacchiere di Carnevale è decisamente curioso ed anche questo suscita curiosità e le fa benvolere. A seconda delle varie zone d’Italia, le chiacchiere di Carnevale sono chiamate anche “bugie”, “frappe” o “croccante”. Questi manicaretti dolci hanno delle origini antiche e sono simbolo di festa, gioia e convivialità. Come tutte le cose antiche poi, incarnano un certo significato.

Perché le chiacchiere di Carnevale si chiamano così?

Il nome “chiacchiere” deriva dall’omonimo verbo della lingua italiana “chiacchierare”. Il cui significato è noto a tutti. L’idea era di evocare l’idea di conversazione e socializzazione tipiche del Carnevale. Durante questo periodo di festeggiamenti, le persone sono solite ritrovarsi in compagnia di amici e familiari, scambiando parole, risate e momenti di allegria. Le chiacchiere, quindi, diventano un dolce perfetto per accompagnare questi incontri, poiché si prestano a essere consumate in modo informale e condiviso.

La loro leggerezza e friabilità si integra perfettamente con l’atmosfera festosa. Le origini delle chiacchiere risalgono a tempi molto antichi; si pensa che abbiano avuto origine nei festeggiamenti pagani antecedenti il Carnevale, quando si celebravano riti di inizio primavera per incoraggiare la fertilità della terra. Con l’avvento del Cristianesimo, queste tradizioni vennero assimilate e trasformate in celebrazioni legate alla Pasqua, culminando nel Carnevale, periodo di abbondanza e libertà prima della Quaresima.

Perché le chiacchiere di Carnevale si chiamano così? (ricettasprint.it)

Antenati delle chiacchiere erano, nell’antica Roma, i “frictilia”, dolci fritti nel grasso di maiale in occasione dei Saturnali e dei Baccanali, poi nel medioevo nelle “feste dei folli”. In epoca cristiana, più recente, rimase la tradizione di friggere in grandi quantità queste frittelle, ma nel periodo di Carnevale che precedeva la Quaresima. L’origine del nome “chiacchiere” in realtà ha moltissime versioni, che cambiano di luogo in luogo.

Dove sono state inventate le chiacchiere?

Il più accreditato è quello che riguarda la regina Margherita di Savoia, prima sovrana d’Italia e moglie di re Umberto I. Alla quale venne dedicata anche la pizza Margherita. La regina richiese un dolce al cuoco di corte napoletano Raffaele Esposito, il quale preparò delle frittelle, servendole appunto con il nome di chiacchiere. La ricetta delle chiacchiere è piuttosto semplice e prevede ingredienti basilari come farina, zucchero, uova e burro. L’impasto viene steso sottilmente e tagliato in strisce che vengono poi intrecciate o piegate a forma di nodo prima di essere fritte in olio bollente.

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Questa cottura conferisce loro una consistenza leggera e croccante, mentre il successivo spolvero di zucchero a velo le rende irresistibili. Ogni Regione italiana ha la sua variante delle chiacchiere. Ad esempio, in Piemonte sono conosciute come “bugie”, mentre in Veneto si chiamano “chiacchiere” o “frappe”. Anche la forma e gli ingredienti possono variare: alcune ricette includono il vino bianco o il liquore nell’impasto, donando un sapore distintivo a ciascuna preparazione regionale.

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Dove sono state inventate le chiacchiere di Carnevale? (ricettasprint.it)

Un altro aspetto interessante delle chiacchiere è il loro ruolo simbolico durante il Carnevale. Questi dolci rappresentano la libertà e l’evasione dalle regole quotidiane, tipiche di questo periodo di festa. Così come i travestimenti e le maschere, le chiacchiere contribuiscono a creare un’atmosfera di spensieratezza, dove è possibile abbandonare le preoccupazioni e lasciarsi andare alla gioia.

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Tradizionalmente, le chiacchiere vengono consumate insieme a bevande calde o durante i festeggiamenti di Carnevale, spesso accompagnate da un buon vino o da altre specialità gastronomiche locali. La loro presenza è quasi immancabile nelle tavole italiane nel periodo che precede il Mercoledì delle Ceneri, e ogni morso è un richiamo alla tradizione, alla convivialità e alla celebrazione della vita.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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