Alimenti e cibi scaduti si possono mangiare anche dopo la data indicata sulla confezione? Le situazioni davanti alle quali possiamo trovarci sono diverse.
In tanti si domandano se i cibi scaduti si possono mangiare anche dopo la data indicata sulla confezione. La risposta, come è facile immaginare, è si, in determinate condizioni. Dipende dal tipo di alimento e da come lo abbiamo tenuto in conservazione. Secondo la legge, la visione è più netta: dopo la fatidica data qualsiasi alimento è a rischio proliferazione batteri e può risultare dannoso per la salute.
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Questa indicazione avviene per ovvi motivi, ovvero principalmente per impedire speculazioni da parte della grande distribuzione e ridurre oltre il massimo consentito la commercializzazione di prodotti che potrebbero andare a male. Certo, c’è vera e propria inflessibilità per quanto riguarda i prodotti freschi, che riportano la dicitura “da consumarsi entro”. Parliamo in questo caso di carne, pesce, latte, formaggi freschi, pasta fresca ed altro. Altri meno reperibili invece vedono l’aggiunta dell’avverbio “preferibilmente”. Quindi “da consumarsi preferibilmente entro”. Ed ancora, c’è la dicitura “termine minimo di conservazione” che indica invece il tempo stimato oltre il quale poi le caratteristiche tipiche di quell’alimento cominceranno a venire meno.
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I cibi scaduti si possono mangiare a seconda di precise condizioni. Nel caso di frutta e verdura, vino, aceto, pane, pasticceria fresca, alcolici fino al 10%, zucchero e sale, in caso di prodotti integri il termine minimo di conservazione non è ritenuto obbligatorio. Con lo yogurt il tempo ancora a disposizione dopo la data indicata è al massimo fino ad una settimana dopo, se correttamente tenuto in frigo. Per il latte andrebbero bene al massimo 2 giorni dopo. In entrambi i casi potremmo avvertire una lieve differenza nel sapore. Riguardo ai formaggi, quelli stagionati possono essere mangiati anche fino a diversi giorni dopo la scadenza, dopo avere tolto le parti di scorza che presentano la muffa.
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Meglio attenersi a quanto indicato invece con quelli freschi, ed anche con i salumi affettati, succhi di frutta. Conserve di pomodori e sottaceti possono essere mangiati anche fino a due mesi dopo. Idem per pesce in scatola. L’olio addirittura anche fino a 8 mesi. Riguardo a riso, pasta secca e biscotti, se li teniamo ben chiusi possiamo tranquillamente consumarli fino pure ad uno o due mesi dopo. Dolci classici delle festività di Natale e Pasqua possono sforare stagione senza problemi. Un panettone a maggio o una colomba ad agosto, per quanto sia strano, può essere un pasto del tutto sicuro.
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