Ci si interroga sempre sulla regola dei 30 secondi riguardante il cibo caduto a terra. Questa si può attuare davvero nel quotidiano?
Nel tempo vi sarà sicuramente capitato di sentir dire a qualcuno molto vicino a voi che nel cibo va applicata la regola dei 30 secondi, così da non sprecare il cibo soprattutto quando ci si trova in casa.
La regola in questione prevede che un cibo, una volta caduto sul pavimento, se raccolto entro 30 secondi può essere mangiato senza alcun tipo di problemi perché esente da germi e batteri.
Regola del cibo in terra per 30 secondi: ecco cosa dobbiamo sapere
Si tratta di una regola che viene applicata da sempre e nel tempo è diventata oggetto di numerose ricerche scientifiche, dato che gli esperi hanno cercato di dare una risposta concreta a un’abitudine che viene applicata nel quotidiano in ogni dove. In particolar modo, così come spiegato precedentemente, la regola in questione prevede che se il cibo viene raccolto da terra prima dei 30 secondi può essere ancora mangiato perché ritenuto libero.
Un gravissimo errore dato che la contaminazione batterica avverrà ancora prima che il cibo tocchi il pavimento. Non vi è una superficie esente da questo tipo di problematica, dato che la contaminazione di germi a batteri può avvenire in casa che in strada, cambia solo il tipo di intensità che può essere maggiore o minore a seconda del luogo di riferimento. Ne va dedotto che una volta caduto a terra il cibo non può essere mangiato, ma a rompere il silenzio da questo punto di vista sono stati gli esperti spiegando nel dettaglio le motivazioni.
La risposta degli scienziati sulla “regola dei 30 secondi”
Recentemente un gruppo di scienziati ha analizzato il cibo una volta caduto a terra e rimasto sulla superficie per un tempo che va dai 5 ai 30 secondi, così come vuole la regola che abbiamo appena citato. I risultato non sono stati dei migliori, dato che secondo gli studi eseguiti sembrerebbe che il cibo una volta raggiunto il pavimento viene intaccato da una forte carica batterica che aumenta sempre di più a seconda della durata del contatto.
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La regola dei 30 secondi che nel tempo ha accompagnato numerose persone in tutto il mondo, quindi, potrebbe rivelarsi una “trappola mortale” dalle conseguenze inaudite con la possibilità di contrarre infezioni di vario tipo. Un pericolo che diventa maggiore per i bambini di tenera età e non solo, motivo per cui non va applicata in nessuna occasione e luogo, né in casa o fuori di essa.
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