Sono sorte delle discussioni in relazione ad una pubblicità della Coca Cola, l’argomento discusso è molto delicato.
Uno spot della Coca Cola sta facendo molto discutere. Si tratta di una pubblicità che reclamizza quella che è la bevanda gassata più famosa e diffusa al mondo e che ce la propone con un claim che ha generato più di un punto di domanda.
Lo slogan di Coca Cola, comparso su alcuni quotidiani, è “Meno zucchero. Più scelta”. Ed in effetti questa è la nuova politica intrapresa dalla compagnia, che ha deciso di produrre un prodotto con dei quantitativi di zuccheri e di caffeina inferiori rispetto al passato.
In realtà Coca Cola conferma che è già dal 2000 che è stata intrapresa questa direzione. Cosa che porta anche ad un calo delle calorie assumibili, grazie tra l’altro anche a delle porzioni ridotte.
Buoni propositi che però vengono smentiti dai dati ufficiali offerti da Nielsen, e dei quali parla ilfattoalimentare. Perché la parte maggiore del fatturato di Coca Cola deriva dalla vendita di bevande con un elevato contenuto di zuccheri, circa 35 grammi per ogni lattina da 33 cl. Si tratta di un contenuto non da poco.
Coca Cola, la pubblicità che fa discutere: è davvero zero zuccheri?
E che risulta a dir poco letale sui bambini, che in non poche circostanze sono abituati a bere prodotti del genere anche più volte al giorno. Cosa che fa molto male alla loro crescita, assai più esposta al rischio di obesità infantile.
Anche le bevande light, a zero zuccheri, sono ritenute deleterie dai nutrizionisti. La loro assunzione deve essere ben dosata e limitata nel corso di una settimana, con massimo una o due volte ogni sette giorni.
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A confermare tutto quanto sono anche degli studi appositamente realizzati, e delle ricerche che portano la firma dell’OMS e dell’EFSA. Un abuso di bevande dolci e gassate comporta dei danni anche ai denti, oltre che a delle alterazioni del metabolismo, dell’attività cardiovascolare e del microbiota intestinale.
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Attenzione in particolare poi ai seguenti dolcificanti, che a volte vengono impiegati come surrogati e sostitutivi degli zuccheri. Ma che per molti esperti, come il professor Berrino, fanno comunque male:
- sucralosio;
- aspartame;
- saccarina;
- acesulfame-K;
- neotame;
- advantame;
- stevia;
- monk fruit;
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