Sono aumentati a dismisura i nuovi poveri, a causa della crisi economica correlata alla pandemia. E la Coldiretti si fa in quattro per loro.
La Coldiretti comunica un dato molto allarmante legato alla crisi economica figlia della pandemia in corso. Da quasi un anno il virus circola ufficialmente in Italia e questo ha comportato l’interruzione provvisoria o definitiva di molte attività . Con il risultato che ad oggi ci sono 4 milioni di persone in media che hanno difficoltà a mettere qualcosa sotto ai denti.
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Per tutti loro è stato così nel corso delle festività natalizie appena trascorse, al punto che questi soggetti hanno dovuto chiedere un aiuto per trovare da mangiare. La cosa viene fuori dai dati ufficiali riportati da Fead – Fondo di Aiuto agli Indigenti – che si estende in un lungo periodo di tempo, dal 1994 al 2000. Le mense dei poveri, nel corso degli ultimi 12 mesi, hanno dovuto raddoppiare i loro sforzi, come evidenziato da Coldiretti.
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Purtroppo a pagare questi gravissimi problemi e questa situazione di indigenza sono soprattutto i bambini, con un 21% di minori di 15 anni coinvolti loro malgrado. Ci sono poi un 9% circa di over 65 ed un 3% di persone ufficialmente senza fissa dimora. E non mancano commercianti finiti in miseria, gente che ha perso il lavoro autonomo o per licenziamento ed altri che non sono riusciti ad accedere a sussidi ed aiuti economici.
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Coldiretti, gli aiuti a milioni di italiani contro la crisi economica
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Ma figurano anche diversi lavoratori occasionali o stagionali, casalinghe, studenti ed in generale nuovi poveri, che un anno fa stavano sostanzialmente bene. Sono tante le associazioni caritatevoli che stanno lavorando per garantire il massimo aiuto. Ed anche 4 italiani su 10 hanno affermato di avere fatto qualcosa per aiutare i più bisognosi. La stessa Coldiretti ha offerto più di 5 milioni di prodotti coltivati in Italia a chilometro zero e dalla qualità indiscussa, il più delle volte con la spesa solidale.
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Si spera di essere arrivati ad una situazione nella quale risalire la china, anche se ci sono ancora altri mesi di restrizioni all’orizzonte. Con chiusure e provvedimenti di severità che si rendono purtroppo necessari per tutelare la salute dei cittadini. Perché senza la salute non può esistere neppure l’economia, ed garantire il diritto alla vita viene prima di qualunque altro bisogno.