I metodi da seguire su come conservare la passata di pomodoro, garantendo sapore, consistenza e salubrità al nostro preparato in casa.
Come conservare la passata di pomodoro? I mesi estivi, fino alle giornate che precedono l’autunno, sono il periodo ideale dell’anno per cimentarsi nell’impresa di preparare quello che sarà il principale condimento per molti nostri piatti.
Quello che useremo per tutto il resto dell’annata successiva. Ma se la preparazione deve sottostare a delle regole ben precise, lo stesso dicasi per quelle che sono le modalità di conservazione. Bisogna perciò conoscere come conservare la passata di pomodoro.
È fondamentale fare in modo che tutto quanto risulti protetto dall’azione nociva di eventuali funghi, spore, muffe e batteri, che possono facilmente trovare adito nel caso in cui ci sia una mancanza sul come conservare la passata di pomodoro.
La consistenza ed il sapore, nonché la salubrità di quanto abbiamo preparato, finirebbero con il risentirne estremamente in negativo.
Tra i consigli da seguire per una adeguata conservazione c’è quello che ci porta a congelare il tutto. Questa cosa andrà fatta una volta cotta la passata e lasciata poi raffreddare. A quel punto dovremo trasferire tutto quanto in dei contenitori idonei.
Per il congelamento è meglio sceglierne in metallo, in maniera tale da non causare delle rotture dopo una esposizione prolungata ad alte temperature. Altrimenti, se la nostra scelta sarà tenere la passata fuori dal freezer ma in un ambiente asciutto e pulito come una cantina, la soluzione migliore sarà rappresentata da delle bottiglie di vetro con coperchio a chiusura ermetica.
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Se in freezer, la passata può restare così per 4 mesi. Una volta estratta andrà passata subito in frigo e potrà essere raccolta dopo circa tre ore. Questo è un metodo che si lascia preferire rispetto alla semplice esposizione a temperatura ambiente. E naturalmente dovremo sempre fare in modo che i contenitori per la conservazione siano ben sterilizzati.
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Quando la conserva sarà aperta, dovremo poi consumarla entro breve, con un periodo massimo di due giorni. Trascorso questo lasso di tempo, il rischio è di mangiare qualcosa che non sarà più commestibile o comunque sicuro.
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